Se Lisa Vittozzi, con la sua vittoria in Coppa del Mondo, è stata la regina tricolore del biathlon per la stagione invernale 2023/24, Giuseppe “Beppe” Romele può essere incoronato al suo fianco come re di un’altra disciplina nordica: lo sci di fondo paralimpico, vincitore della Sfera di Cristallo. Un obiettivo storico per il 32enne della Val Camonica, che amplia la sua bacheca già ricca di successi, dalla medaglia olimpica a quelle iridate. A quasi due settimane dal termine della stagione Fondo Italia lo ha raggiunto per provare a ripercorrere a mente fredda le emozioni di una stagione di successo.
«È stata un’emozione incredibile oltre ad una soddisfazione personale per essere riuscito a raggiungere un obiettivo prefissato da anni» ha raccontato «È stata una stagione compressa con 8 gare totali di Coppa del Mondo abbastanza ravvicinate. Io sono arrivato in ottima condizione all’appuntamento, ma purtroppo ho preso la bronchite nel corso della stagione e quindi in Canada non stavo benissimo.»
Ciononostante il campione di Pisogne ha stretto i denti e portato a casa la Sfera di Cristallo tanto agognata, dal sapore doppiamente speciale visto che, quella appena conclusa, è stata una stagione ricca di “prime volte”, a partire dall’approdo della Coppa del Mondo in Italia, con due tappe tra Dobbiaco e la Val Martello, dove Romele è stato tra i protagonisti principali. Ma anche la Gran Fondo Val Casies e la Sgambeda hanno aperto le porte per la prima volta agli atleti paralimpici, segno di un’attenzione crescente al movimento. Infine, l’azzurro ha trascorso la sua prima stagione dopo l’ingresso nelle Fiamme Azzurre.
«Il Comitato Italiano Paralimpico ci sta supportando abbastanza bene da quello che mi pare di vedere, così come sicuramente anche i comitati organizzativi stanno facendo del loro meglio: rinnovo i miei complimenti per l’organizzazione che abbiamo avuto a Dobbiaco perché veramente hanno mostrato grande professionalità. Per quanto riguarda la Gran Fondo Val Casies che la Sgambeda si è trattato di due gare fuori dal circuito ma sono comunque molto valide come allenamento, perché indossare il pettorale è importante. È poi un onore poter vincere quest’anno facendo parte di un gruppo sportivo, che tra l’altro ringrazio molto per la collaborazione. Poter fare parte di un gruppo sportivo significa avere uno stipendio mensile che ti permette di essere professionista in tutti i sensi. Ci tengo però a sottolineare il grande aiuto anche della Polisportiva disabili Valcamonica che mi aiuta per qualsiasi esigenza. È la società che mi supporta per il triathlon e precedentemente anche nello sci e che mi ha cresciuto in questi anni, 18 nello specifico»
Già, il triathlon. Come raccontato in altre occasioni proprio a Fondo Italia, la disciplina estiva è qualcosa di più che un mezzo per implementare la preparazione estiva. Il campione camuno, infatti, è ormai da diverso tempo un para-triatleta a tutti gli effetti, e il suo obiettivo ha un nome ben preciso: Parigi 2024, per il quale è ancora in gioco la qualificazione.
«Per Parigi ci si sta lavorando e il promo appuntamento nel percorso di avvicinamento sarà la tappa di Coppa del Mondo in Turchia a cui parteciperò il 20 aprile. Quindi avrò ancora qualche gara per capire se sarò qualificato o meno.» Nel suo calendario però c’è anche l’evento clou della prossima stagione invernale: i Mondiali di Sci Nordico paralimpico. «Per i Mondiali, che dovrebbero essere in Italia ma in un luogo ancora da destinarsi – prevedo che se non ci saranno infortuni si potrà fare bene vista l’estate che mi aspetta. In generale come squadra azzurra stiamo lavorando bene. Alla fine la chiave per essere sul pezzo è avere continuità con il giusto recupero»