Per la seconda volta nella sua carriera, Niko Kytosaho ha deciso di staccarsi dalla squadra finlandese e allenarsi individualmente. Quest’inverno, è stato il miglior saltatore finlandese, chiudendo in 30esima posizione nella classifica generale davanti all’azzurro Bresadola, ma ritiene di poter fare meglio di quanto fatto vedere soprattutto nella prima parte della stagione e non è possibile farlo con l’attuale sistema federale.
Prima della stagione 2022/23, il 24enne finlandese si è trasferito in Austria e lì si è preparato per l’inverno, avvalendosi dello zio, Pekka Kytosaho, per la preparazione e supportato quotidianamente anche da due allenatori austriaci: questo trasferimento gli ha permesso di confrontarsi in allenamento i saltatori austriaci leader mondiali della disciplina come Stefan Kraft, Michael Hayboeck e Jan Hoerl. «In termini di progressi in allenamento, è stata un’estate davvero buona. Sento di essere progredito. Posso sempre confrontare il mio livello con quello dei migliori e sapere dove mi trovo» aveva spiegato all’epoca l’atleta, come ricorda Skijumping.pl.
Le cose sono però cambiate nettamente con il ritorno sotto l’egida della Nazionale, al punto che Kytosaho aveva addirittura preso in considerazione l’idea di ritirarsi all’inizio dell’inverno: nelle prime 13 gare aveva segnato solo 17 punti nelle prime tredici gare, e nulla sembrava essere in grado di cambiare la situazione di stallo in cui era piombato.
«Ad un certo punto mi sono sentito semplicemente vuoto sul trampolino. La fiducia che le cose potessero migliorare nel sistema federale era completamente scomparsa. Ho provato a fare tutto come dicevano gli allenatori, ma il risultato è stato nullo» ha confessato il saltatore con gli sci in un’intervista a Iltalehti.fi.
«Ho parlato a lungo con mio zio Pekka. È diventato chiaro che l’unico modo per fare il passo successivo nella mia carriera era riassumerlo come allenatore. È stata una svolta» ha raccontato, aggiungendo che gli effetti sono arrivati quasi subito: del resto, il settimo posto ottenuto nei Mondiali di volo a Kulm ne è la controprova; a poca distanza è stato seguito dal miglior piazzamento in Coppa del Mondo trovato a Willingen, il nono posto, migliorato di altre due posizioni a Oslo.
«Ci sono tanti problemi con la nostra Nazionale e le cause sono tante. In primo luogo, ritengo che all’interno dello staff non vi sia alcuna assunzione di responsabilità sui risultati. Nessun saltatore con gli sci finlandese ottiene un risultato decente da circa dieci anni, eppure non se ne tiene conto quando si assumono altri allenatori. In Nazionale non ci sono quasi allenamenti individualizzati. Tutti si allenano allo stesso modo, il che significa che un giovane di 16 anni e un atleta più esperto eseguono gli stessi esercizi» ha lamentato l’atleta di Paimio.
Per questo motivo, lo zio tornerà ad essere il suo allenatore per la prossima stagione, il quale pianificherà assieme al nipote i programmi di allenamento e di ritiro per l’estate. «Gran parte dei miei stage e dei miei allenamenti si svolgeranno in Europa centrale. Ma la mia pausa dalla Nazionale avverrà solo in bassa stagione. In inverno di solito faccio parte della squadra» ha chiarito Kytosaho