La squadra femminile francese di biathlon si è mostrata come una vera superpotenza in questa stagione 2023-24 appena conclusa. A partire dalle sue punte di diamante fino alle atlete delle serie cadette, il movimento femminile transalpino gode di ottima salute e, in prospettiva futura, dimostra di essere davvero in ottime mani.
Naturalmente Gilonne Guigonnat e Jeanne Richard, per i successi ottenuti in Coppa del mondo sono i nomi delle giovani francesi che immediatamente vengono in mente, ma non è affatto da sottovalutare un’altra biatleta che ha reso orgogliosi gli appassionati di biatlon d’oltralpe nell’inverno appena trascorso. Si tratta di Anaëlle Bondoux: a soli 19 anni, l’atleta di Grenoble si è qualificata ad inizio inverno a Bessans per l‘IBU Cup e lì è rimasta per tutta la stagione rimanendo sempre tra le protagoniste, e concludendo la stagione al quarto posto della classifica generale e conquistando la Coppa di Specialità Mass-Start.
Ai colleghi di Nordic Magazine, alla vigilia dei campionati nazionali che si terranno questo fine settimana a Méribel, la giovane francese ha fatto un riassunto della sua stagione.
«All’inizio della stagione l’obiettivo era di passare in IBU Cup. L’ho fatto, ma non mi aspettavo necessariamente di poter restare lì tutto l’inverno. Quindi è una buona cosa! In termini di risultati, avevo in mente la top 10, ma non sapevo davvero come sarebbe andata. Alla fine, ho ottenuto la mia prima vittoria al termine del blocco scandinavo. Dopo questo buon inizio ho iniziato a credere che avrei potuto tutta la stagione in questo circuito. Poi è stato un po’ più difficile in termini di risultati a gennaio/febbraio a causa di un periodo di stallo al tiro. Ho avuto un bel ritorno alla fine dell’inverno, in particolare con la vittoria a Obertilliach in chiusura! Quindi è stato un inverno di successo per me.»
Oltre al piccolo globo di cristallo, la stagione di Bondoux ha portato due vittorie: una nell’inseguimento a Sjusjøen, che ha segnato anche il suo primo 20/20 in carriera e una ad Obertilliach, quest’ultima nella Mass60 che le ha permesso anche di conquistare la classifica di specialità.
«È stato davvero un risultato inaspettato! Non pensavo davvero di poter vincere così, all’inizio dell’inverno ma nemmeno durante la stagione. Inoltre è 20/20 e in una gara contro le avversarie dove normalmente faccio meno bene, perché ho difficoltà a mantenere la calma al tiro […] Vincere il globo mi ha fatto piacere, ma è vero che in IBU Cup è un po’ meno indicativo perché c’è molto turnover. Sono una delle poche ad aver fatto tutta la stagione! È stato bello, ma lo valuto poco sopra alla vittoria con 19/20. Questa (la mass di Obertilliach, ndr) è la mia seconda gara di riferimento dell’inverno, che è abbastanza simile alla vittoria a Sjusjøen: sono sola in testa con un ottimo tiro. È il biathlon che voglio fare sempre più spesso in futuro.»
Durante l’inverno, la 19enne ha visto le compagne di squadra Jeanne Richard e Océane Michelon debuttare in Coppa del Mondo, ma nonostante i suoi ottimi risultati, è rimasta con i piedi per terra e non ha mai fantasticato sull’opportunità di una chiamata nel circuito maggiore.
«Ero più nell’ordine delle idee che tutto sarebbe successo a tempo debito. Ovviamente la Coppa del Mondo è qualcosa che vorrei, ma andarci quest’inverno era inimmaginabile Penso che sarà ancora troppo presto anche l’anno prossimo. Bisogna tenere conto che Jeanne (Richard) e Océane (Michelon), anche se abbiamo un livello molto simile, hanno due anni e più di esperienza rispetto a me. Devo ancora costruire una certa regolarità e, per questo, l’IBU Cup fa al caso mio. Ho vinto due volte, ma non ho vinto tutto, quindi sono nel posto giusto per progredire!»