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Biathlon , Interviste

Biathlon – Tarjei Bø elogia Giacomel: “Velocità e motore, questo ragazzo farà grandi cose nei prossimi anni”

È salito sul podio esultando con grande enegia quando ha ricevuto la coppa di specialità sprint, la seconda della sua carriera, tredici anni dopo quella vinta nella stagione 2010/11, quando aveva appena 22 anni. Tarjei Bø è orgoglioso di quanto ha fatto e poco importa se con una prova stellare, suo fratello Johannes ha ipotecato la classifica generale.
«Sono molto felice – ha dichiarato Tarjei Bø all’IBUnon posso essere scontento della mia gara. L’obiettivo era portare a casa il piccolo globo della sprint e anche salire sul podio, poi non potevo fare nulla contro Johannes. È bello, aver vinto questa coppa, lo avevo fatto ormai diversi anni fa, allora ero abbastanza giovane, ora vecchio. So che è il globo più complicato da vincere perché ci ho provato, ho vinto gli altri globi, ma questo sembrava appartenere a Johannes (ride, ndr). Riuscire a farlo è qualcosa di grande per me, perché per riuscirci bisogna essere anche un ottimo sciatore. L’ho fatto e quindi sono contento di questo risultato».
Descrivendo poi il finale di gara e un ultimo giro in cui Tarjei Bø si è trovato a lottare con diversi giovani, il norvegese ha manifestato tutta la sua stima per Tommaso Giacomel: «È difficile quando ci si trova a lottare nell’ultimo giro in quota, perché non è solo una battaglia mentale, ma contano tanto le gambe. Il lattato è lì e non sai quando non ne avrai più. Alcuni si sono bloccati sull’ultima salita, ma io e Giacomel avevamo ancora energie. Credo nel finale sia stata dura per lui, perché era equilibrata, ero partito prima di lui ed ero sempre più vicino nel tempo, ma non è stato abbastanza per me. Insomma, è un ragazzo molto forte, ci riferiamo spesso a lui come uno sprinter, perché ha gambe veloci e l’alta velocità, ma quando scii così in quota in salita, vuol dire che hai un gran motore. Credo che questo ragazzo farà grandi cose nei prossimi anni».
Insomma, "il ragazzo si farà", come cantava De Gregori nella splendida canzone "La Leva Calcistica della classe ’68". Se lo dice chi in questi anni ha vinto tanto e visto molti campioni, Giacomel può essere solo orgoglioso.

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