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Biathlon – Tarjei Bø: “Il secondo posto era il massimo che potessi ottenere”

Tarjei Bø resta aggrappato alla classifica generale di Coppa del Mondo. il 35enne ha usato ieri a Soldier Hollow tutta la sua esperienza per non andare in crisi in altitudine e limitare i danni contro suo fratello Johannes (che lui stesso ha definito superiore in Utah) e riprendere Emilien Jacquelin nell’ultimo chilometro, difendendosi infine dall’ultimo tentativo del francese sul rettilineo finale.
«È stata dura. Sai, quando fai una gara così difficile ti vengono dei pensieri negativi,  perché in pista ti dici che sia impossibile arrivare al traguardo, che ci siano ancora dei giri da fare e dei poligoni da affrontare mentre ti senti già al limite. Almeno credo di aver trovato il ritmo giusto e di aver avuto la forza di fare un gran finale: il secondo posto era il massimo che potessi ottenere», queste le sue parole ai microfoni dell’IBU. «Credo che la Sprint fosse la mia occasione per vincere. Nell’Inseguimento invece Johannes è stato più forte e alla fine un secondo posto in volata contro uno come Jacquelin è un grande risultato per me».
Il veterano norvegese ha spiegato la gestione delle battute finali: «Prima ho cercato di prendere prima Sturla (Lægreid, nda) e poi abbiamo visto che Johannes ha attaccato ed era un po’ troppo lontano. Riprenderlo era troppo complesso, c’erano troppi secondi. C’era un po’ di curiosità per vedere cosa sarebbe successo con Emilien. Nell’ultima salita ho visto che le sue gambe sembravano di legno, come si dice in Norvegia. Non stava dando il meglio di sé e allora sono andato a prenderlo: per fortuna sono riuscito a tagliare il traguardo in seconda posizione».
Il maggiore dei fratelli Bø ha poi speso qualche battuta sull’altitudine, condizioni che teoricamente non dovrebbero favorire i norvegesi, i quali sono tuttavia hanno perso solo la Sprint: «Ogni volta l’altitudine arriva a dare più equilibrio alla competizione, penso ai francesi e agli italiani che sono nati e cresciuti in queste condizioni. Tuttavia l’età aiuta quando si fanno gare in altitudine da 15 anni, anzi migliori di stagione in stagione. Ricordo che nei miei primi anni di Coppa del Mondo non avevo alcuna possibilità di farcela. Si impara vivendo e si diventa più forti ogni anno, quindi l’altitudine è adatta agli anziani!».
I due fratelli si giocheranno la Coppa del Mondo nelle tre gare di Canmore, in Canada. Il gap tra è di soli 62 punti, e tutto è ancora da decidere. 
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