Ieri è arrivata la conferma della permanenza di Jean Paul Giachino come allenatore del tiro delle biatlete francesi. Una decisione che ha dunque cancellato l’intenzione di ritirarsi a fine stagione e vedrà il 61enne in squadra fino ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina.
Proprio l’edizione a cinque cerchi del 2026 è stata la motivazione più grande per Giachino. Su di lui hanno agito in "pressing" il direttore tecnico Stéphane Bouthiaux e le stesse atlete di quella squadra che Giachino ha contribuito a migliorare, fino a far divenire la più forte al mondo: «Io avevo presentato tutto per la "pensione", con scadenza a maggio 2024. Stéphane e altri mi hanno chiesto per un po’ di tempo se potevo rimanere fino al 2026, perché non è lontano. All’inizio ho detto di no, ma ci ho pensato ancora un po’ e mi sono detto che il 2026 sarebbe arrivato in fretta. Anche le ragazze hanno espresso questo desiderio e mi hanno chiesto di rimanere. Così ho dovuto inviare una lettera per dire che avrei annullato il mio ritiro», queste le sue parole ai colleghi di Nordic Magazine.
Proprio l’edizione a cinque cerchi del 2026 è stata la motivazione più grande per Giachino. Su di lui hanno agito in "pressing" il direttore tecnico Stéphane Bouthiaux e le stesse atlete di quella squadra che Giachino ha contribuito a migliorare, fino a far divenire la più forte al mondo: «Io avevo presentato tutto per la "pensione", con scadenza a maggio 2024. Stéphane e altri mi hanno chiesto per un po’ di tempo se potevo rimanere fino al 2026, perché non è lontano. All’inizio ho detto di no, ma ci ho pensato ancora un po’ e mi sono detto che il 2026 sarebbe arrivato in fretta. Anche le ragazze hanno espresso questo desiderio e mi hanno chiesto di rimanere. Così ho dovuto inviare una lettera per dire che avrei annullato il mio ritiro», queste le sue parole ai colleghi di Nordic Magazine.
«Non è facile lasciare una squadra come questa! Non voglio avere rimpianti e dirmi che non c’ero ai Giochi», ha aggiunto. «Nei quattro anni in cui sono stato in carica, ho fatto la mia parte per aiutare la squadra femminile a rimettersi in piedi e a diventare una delle migliori nazioni di biathlon al mondo. Forse non lo saranno, ma queste ragazze hanno tutto quello che serve per diventare campionesse olimpiche».