Quello di Lahti doveva essere il weekend che avrebbe avvicinato ulteriormente Jessie Diggins alla sua seconda Coppa del Mondo. E invece la statunitense è incappata in un fine settimana storto, in cui ha avuto problemi con i materiali. Per sua fortuna, Lahti ha premiato atlete "fuori classifica" (Krista Pärmäkoski nella 20 km e Kristine Skistad nella Sprint), mentre Linn Svahn non ha approfittato appieno delle difficoltà della statunitense, accorciando di "soli" 95 punti il divario nella generale (in Finlandia il bilancio è di 157-62 per la svedese).
Con cinque gare da disputare, Diggins mantiene un margine di 162 lunghezze su Svahn. E soprattutto mantiene la fiducia per il finale di stagione: «Non è un segreto che questo fine settimana ci sia mancato lo scivolamento in un modo che ha avuto un impatto critico sui risultati», questo il suo commento dopo una Sprint dalla quale è stata addirittura eliminata in qualificazione. «Ma è importante sapere che tutti si stiano impegnando al massimo, facendo del loro meglio in ogni momento e pronti a imparare e migliorare. Domenica è stata straziante per me, ma è stata anche un’occasione per imparare e migliorare come affrontare una giornata davvero difficile. La mia attenzione non cambia rispetto a come gestisco una giornata positiva: valuto la gara, prendo lezioni e appunti e poi vado avanti».
Ancora peggio è andata a Frida Karlsson, che a differenza di Diggins aveva passato il taglio della qualificazione. E stava anche superando la batteria, ma è caduta a causa di un contatto all’ultima curva con Julia Kern (ed è stata anche squalificata dalla gara). La svedese ha commentato così l’episodio e un weekend che – considerando anche il 6° posto nella 20 km – non le ha riservato grandi soddisfazioni: «Stavo andando bene fino all’ultima curva, poi all’improvviso mi sono trovata a terra senza avere avuto il tempo di pensare», ha detto a Expressen. «In una Sprint possono succedere molte cose, ma non credo di aver fatto nulla di sbagliato. Sono stata squalificata, ma va bene così, almeno le ammonizioni sono finite. Certo che è stato un weekend di m**da, non era quello che speravo quando sono venuta qui. Ora voglio solo andare a casa e ricaricare le batterie».
Con cinque gare da disputare, Diggins mantiene un margine di 162 lunghezze su Svahn. E soprattutto mantiene la fiducia per il finale di stagione: «Non è un segreto che questo fine settimana ci sia mancato lo scivolamento in un modo che ha avuto un impatto critico sui risultati», questo il suo commento dopo una Sprint dalla quale è stata addirittura eliminata in qualificazione. «Ma è importante sapere che tutti si stiano impegnando al massimo, facendo del loro meglio in ogni momento e pronti a imparare e migliorare. Domenica è stata straziante per me, ma è stata anche un’occasione per imparare e migliorare come affrontare una giornata davvero difficile. La mia attenzione non cambia rispetto a come gestisco una giornata positiva: valuto la gara, prendo lezioni e appunti e poi vado avanti».
Ancora peggio è andata a Frida Karlsson, che a differenza di Diggins aveva passato il taglio della qualificazione. E stava anche superando la batteria, ma è caduta a causa di un contatto all’ultima curva con Julia Kern (ed è stata anche squalificata dalla gara). La svedese ha commentato così l’episodio e un weekend che – considerando anche il 6° posto nella 20 km – non le ha riservato grandi soddisfazioni: «Stavo andando bene fino all’ultima curva, poi all’improvviso mi sono trovata a terra senza avere avuto il tempo di pensare», ha detto a Expressen. «In una Sprint possono succedere molte cose, ma non credo di aver fatto nulla di sbagliato. Sono stata squalificata, ma va bene così, almeno le ammonizioni sono finite. Certo che è stato un weekend di m**da, non era quello che speravo quando sono venuta qui. Ora voglio solo andare a casa e ricaricare le batterie».