Proseguono i preparativi in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina che nel 2026 metteranno l’Italia al centro dell’attenzione mondiale per il tanto atteso evento. Il lavoro da fare, per quanto riguarda il dietro le quinte, è ancora molto, con tutte le località interessate impegnate nel mettere a punto le migliorie richieste. Tra queste c’è anche la tanto chiacchierata pista da bob, che da poco ha ricevuto il via ufficiale ai lavori di costruzione e che in questi giorni ha accolto la delegazione del CIO, in visita con il presidente del CONI Giovanni Malagò al cantiere di Cortina.
La costruzione dello Sliding Centre è infatti partita ufficialmente lo scorso 19 febbraio, dopo un periodo di lunghe discussioni che aveva visto il CIO opporsi alla possibilità di costruire un impianto da zero, che nelle opinioni del comitato olimpico avrebbe rappresentato un investimento poco fruttuoso, con la paura che la sua utilità si sarebbe limitata alle Olimpiadi. Declinata l’alternativa di spostare il bob in un territorio oltre il confine italiano, il Governo ha poi scelto di andare avanti con il progetto della costruzione di un impianto ex novo a Cortina.
Nei giorni scorsi si sono concretizzati i primi passi di questo percorso, che dovrà necessariamente essere portato a compimento entro marzo 2025, data per cui è fissato il termine ultimo di consegna del lavoro affidato dalla Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico) all’impresa Pizzarotti e che sarà poi soggetto alle valutazioni per l’omologazione definitiva. Per fare spazio alla struttura, in totale, verranno rasi al suolo 500 larici, aspetto che ha acceso ulteriormente le discussioni attorno al progetto, bersagliato dalle proteste di associazioni ambientaliste e comitati locali, che si oppongono fermamente all’intervento.
In occasione del sopralluogo del CIO, a parlare è stata Kristin Kloster, presidente della Commissione CIO, la quale ha voluto sottolineare la necessità di affrettare i tempi e ha mantenuto viva l’ipotesi di un piano B: “Monitoriamo le scadenze sapendo che da oggi a marzo 2025 non c’è molto tempo per consegnare la sede. Ecco la scelta del comitato di valutare, nel caso, anche un piano B". A margine della conferenza stampa del Comitato di coordinamento a Venezia, il direttore esecutivo del CIO Christophe Dubi ha aggiunto: “La pista da bob di Cortina avrà un futuro, indipendentemente da quello che accade da qui a marzo 2025. Ci sarà un piano dettagliato per la legacy che verrà presentato, e che è ancora ‘in fieri’. Che ci sia o meno l’omologazione, la sede ha un futuro".
“Abbiamo due anni davanti di grandissimo lavoro e monitoreremo quello che fa Simico – ha specificato il presidente del CONI Giovanni Malagò attraverso alcune dichiarazioni riportate da Sky Sport – Noi siamo gli spettatori interessati di tutto quello che succede, ma non costruiamo le opere. Noi ci occupiamo di organizzare la manifestazione. Si può realizzare lo spettacolo più grande, ma serve il teatro". Proseguendo, Malagò non si è sottratto dal fare il punto sullo stato dei lavori presso le varie strutture visitate in occasione dei sopralluoghi: “Abbiamo macinato chilometri e messo la testa su tutti quelli che sono gli aspetti dell’organizzazione delle Olimpiadi. C’è tutto un backstage che le persone non realizzano, che è estremamente complesso, con problematiche. Ci sono delle attività che stanno andando avanti e molto bene. Abbiamo una serie di cantieri che sono lanciati, altri sono aperti e altri ancora che stanno vedendo ora i primi mattoni”.
Milano-Cortina 2026 – Iniziati i lavori per la pista da bob, tra le proteste e un possibile piano B. Il CIO: “Non c’è molto tempo”
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