Tre anni e sette mesi di carcere, una multa di 88mila euro e confische per 128mila euro. È questa la richiesta dell’autorità norvegese per le indagini e i procedimenti penali contro i crimini economici e ambientali – Økokrim – nel processo contro Anders Besseberg, ex presidente IBU accusato di aver incassato nel suo mandato tangenti sotto forma di orologi, viaggi e trofei di caccia, prostitute e auto in leasing. Richieste che lo stesso Besseberg e i suoi legali ritengono folli.
«La richiesta di Økokrim è decisamente troppo severa. Hanno perso la testa», queste le parole di uno degli avvocati difensori, Mikkel Toft Gimse.
Besseberg ha ammesso in tribunale di aver ricevuto regali, ma questi non avrebbero influito sul suo operato: «Non mi sono lasciato mai corrompere». Il norvegese ha confermato di essere innocente, e anzi è partito al contrattacco, affermando che il processo contro di lui sia iniziato con una falsa denuncia, che riguardava l’autorizzazione al doping dei russi: «Questo mi ha portato per quasi sei anni a un continuo istigamento, bullismo e pregiudizio nei miei confronti. C’è un limite a ciò che una persona può sopportare quando non è più in grado di vedere la luce nel tunnel lungo cinque anni in cui mi sono trovato. Anche se io stesso sapevo che erano solo accuse grossolane e completamente false, sono state fatte».