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Biathlon – Processo Besseberg, chiesti tre anni e sette mesi di carcere

Il processo contro l’ex presidente dell’IBU Anders Besseberg è arrivato a un punto importante. La richiesta di Økokrim (l’autorità nazionale per le indagini e i procedimenti penali contro i crimini economici e ambientali, che ha condotto le indagini) è infatti pesante: tre anni e sette mesi di carcere, una multa di un milione di corone norvegesi (circa 88mila euro) e una confisca di 1,45 milioni di corone norvegesi (circa 128mila euro). Lo si apprende da NRK.
Su Besseberg ci sono dieci capi d’imputazione. Il norvegese è accusato di aver accettato – da presidente IBU – beni e servizi sotto forma di orologi costosi, un’auto in leasing, esclusive battute di caccia e prostitute dai russi e una società (Infront) che ha negoziato accordi di marketing per la Federazione internazionale di biathlon. Il processo a suo carico si concluderà questa settimana: la parola passerà alla difesa già oggi.
«I fatti danno diritto a una pena di detenzione superiore a quattro anni», ha affermato in tribunale il procuratore di Økokrim Marthe Stømner Smestad. «La corruzione è durata 12 anni. Queste violazioni, quando rientrano in uno schema come questo, sono da considerarsi complessivamente gravi. Tutto sommato, l’accusa ritiene che la condanna corretta sia di tre anni e sette mesi di reclusione. L’imputato dispone di notevoli liquidità. Quindi una multa del genere intaccherà notevolmente le sue finanze. Il livello di punizione per la corruzione è generalmente elevato, e questo proprio perché spesso colpisce più persone rispetto a quelle direttamente coinvolte nei fatti. Costituisce una minaccia per lo stato di diritto, la democrazia e la giustizia sociale. Complessivamente, se si calcolano le battute di caccia annuali, supponendo che l’auto sia stata ricevuta solo due volte, ci sono 32 occasioni di scambio di benefici per un valore di almeno 1,7 milioni di corone norvegesi».
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