La mascherina, obbligatoria nel media centre, non nasconde il suo grande sorriso. Bastano gli occhi a descrivere l’orgoglio che Lisa Vittozzi sta provando dopo la medaglia d’oro conquistata nell’individuale femminile. Un anno dopo la sappadina del CS Carabinieri ha colto quell’ultimo bersaglio, prendendosi la medaglia d’oro e chiudendo finalmente il cerchio.
La cattiva sorte, in realtà, ha provato a tirarle un tranello già al primo poligono, ma l’azzurra è stata più forte: «Mi si è inceppato il caricatore – racconta Vittozzi – il colpo non entrava nella canna, quindi ho dovuto sbatterlo un po’ prima di rimetterlo dentro. Ho perso del tempo, ma è andata bene, perché non mi sono fatta prendere dall’agitazione in una situazione difficile».
Lisa cosa stai provando in questo momento?
«Sono stupita di me stessa, perché ancora non ho realizzato bene quanto accaduto. Ultimamente non mi faccio prendere dalle emozioni e il fatto che riesco a fare questo biathlon è legato proprio a questo motivo. Anche se devo ammettere che nel corso del penultimo giro ho pensato all’errore dello scorso anno e mi sono detta che dovevo assolutamente prenderlo questa volta e portarmi a casa la vittoria. Mi sento molto forte mentalmente, ho anche tanta consapevolezza in me stessa che mi permette di ottenere grandi risultati. Non sento la pressione e non me la metto addosso, ma cerco di godermi la miglior versione di me stessa in questo biathlon che sto facendo. Penso che questa sera, quiando sarò tranquilla, realizzerò meglio quanto accaduto».
Dall’argento di Östersund 2019 a questo oro sei passata attraverso un percorso travagliato. Da dove eri finita due anni fa, come si arriva in cima al mondo?
«Ci si arriva cercando di conoscersi meglio, capire le proprie debolezze e fare gioco su quello. Ho fatto un lavoro di introspezione e ho capito tante cose, che mi hanno portato a essere una persona migliore e di conseguenza a vivere le cose in maniera diversa. Sto vivendo il mondo del biathlon in maniera diversa rispetto a una volta e mi sento molto forte mentalmente. A volte guardarsi dentro fa bene».
Tornando alla gara odierna, oggi sei stata protagonista di una grande prestazione sugli sci e di un ultimo giro impressionante.
«Oggi mi sentivo veramente bene, inoltre avevo gli allenatori che mi davano i tempi e sapevo che stavo facendo un’ottima prestazione. Ero consapevole di poter vincere e sono riuscita a gestire tutto nel migliore dei modi. Volevo questa medaglia a ogni costo. Questo mi ha permesso anche di portarla a casa».
Per questa medaglia d’oro quanto è stato importante questo team nato due anni fa?
«Tantissimo. Sicuramente loro mi hanno aiutata molto a ritrovarmi, mi hanno capita e sapevano di cosa avevo bisogno. Spero che questo risultato possa essere di aiuto alla squadra, perché mi hanno aiutata molto, soprattutto al tiro. Sono riconoscente, abbiamo fatto un grande lavoro. Sono felice di far parte di questo team. Inoltre ci tengo a dire che oggi, come in occasione dell’inseguimento, avevamo degli sci performanti. Devo ringraziare i nostri skiman, tutti coloro che lavorano dietro le quinte. Questa medaglia è per tutti».
Abbiamo visto che hai tagliato i capelli a Jonne Kähkönen. Adesso cosa gli toccherà fare dopo l’oro?
«Nulla, ora tocca a Mirco (Romanin, ndr), credo che taglierò i capelli a lui (ride, ndr). Glielo proporrò, anche se temo che la sua ragazza mi ammazza (ride, ndr)».
Samuela Comola ha dichiarato che sei un esempio.
«Sono contenta di sentirlo, soprattutto da lei, perché con Sammi vado molto d’accordo e mi fa piacere che pensi questo. In qualche modo ho più esperienza rispetto alle mia compagne di squadra e spero di poter essere utile alla loro crescita. Ripeto, sono felice di far parte di questo team».
Quanto è stata importante la prima medaglia conquistata per smaltire le pressioni in vista della seconda settimana?
«L’argento ha fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo, perché dopo la sprint non eravamo soddisfatti e tutto il team era giù di morale. Ci siamo ripresi bene e l’argento di domenica ha lasciato andare ogni forma di tensione. E si sa, quando questa non c’è, si lavora anche meglio. Ciò ha aiutato. Adesso restiamo con i piedi per terra e speriamo di fare bene anche nelle prossime gare».
Questo risultato può essere quindi una spinta in vista delle prossime gare?
«Io in realtà sono sempre tranquilla. Lo dico ogni volta, ma non è una frase fatta. Sento che così posso giocarmi qualcosa in ogni occasione. Devo fare bene il mio lavoro e battere le altre. Non mi pongo alcun mega obiettivo, ma cerco solo di fare il mio lavoro nel modo migliore possibile».
Abbiamo visto sul sito FISI una foto in cui mostri un anello. Ti stai per sposare?
«In realtà mi avevano chiesto di mostrare le unghie (ride, ndr), la foto l’ho fatta per quello. Mi sposerò, ma non nel breve termine».
Un’ultima cosa. So che sei tifosa della Juventus. Ti sei accorta che in questi giorni, dagli altoparlanti parte, per sbaglio, la versione antijuventina della canzone “Sarà perché ti amo”?
«No, in pista non mi sono accorta di nulla. Posso però dire che ho vinto la medaglia d’oro indossando il numero 10, quello di Alessandro Del Piero».