Alla vigilia dei Campionati Mondiali di Nove Mesto na Morave, Giuseppe Piller Cottrer tasta il polso della situazione generale, tra considerazioni ed interrogativi. E sì, anche qualche aspettativa. Nel frattempo, la base della piramide sembra allargarsi…
MONDIALI AL VIA – "Un biathlon bello di notte a Nove Mesto. L’impianto ceco è all’avanguardia e consentirà di regalare uno spettacolo aggiuntivo ad una rassegna iridata che si preannuncia carica di spunti interessanti.
Fa caldo, anche in Moravia, purtroppo. Le temperature non sembrano poter scendere nei prossimi giorni ed inoltre ci sarà anche parecchio vento a spazzare un poligono già di suo poco protetto in tal senso: potrebbero esserci difficoltà di lettura, in piazzola.Condizioni queste che devono essere tenute in conto, così come le indicazioni fornite dalla stagione almeno fino alla tappa di Anterselva".
IN CERCA DI CONFERME – "Le francesi hanno lasciato la Südtirol Arena con una forma spumeggiante. Forse troppo a quasi tre settimane dalle prime gare iridata?
I norvegesi hanno dovuto chiedere ai Campionati Europei qualche consiglio per operare le giuste scelte, ma tanta abbondanza sarà confermata anche a Nove Mesto
Ed i segnali lanciati da Ponsiluoma – soprattutto – vogliono dire che in casa Svezia si è puntato molto o tutto su Nove Mesto?
Il settore maschile francese tornerà ad alzare la testa?
Sono interrogativi che butto sul piatto, in attesa di sedermi in cabina di commento, per un Mondiale che si aprirà con la staffetta mista che tanto ci piace".
CASA ITALIA – "Arriviamo da Oberhof 2023 che qualcosa ha detto. Non facciamoci influenzare troppo, però: sarà importante partire con il piede giusto e le carte azzurre sono buone per puntare a fare un bottino notevole. Ma il Mondiale sarà lungo e soprattutto anche per le ragioni dette sopra, non scontato. Di certo la condizione fisica generale mostrata a gennaio dagli italiani era molto buona, per non esagerare: Giacomel, Vittozzi, Bionaz stavano davvero bene. Hofer era in crescita evidente, resta l’interrogativo su Dorothea Wierer ma lei ci ha insegnato e dimostrato di sapere come gestirsi e mi aspetto che arrivi in Repubblica Ceca in condizione per dire la sua. E da queste parti in fondo ha ottimi ricordi, no?
Queste alcune considerazioni, ora è tempo che la parola passi al campo".
BRAVA HANNAH – "In attesa delle prime medaglie, fa piacere aver salutato in Ibu Cup la vittoria di Hannah Auchentaller: fa morale, senza dubbio.
Avere la possibilità di sfruttare il circuito cadetto per ritrovare confidenza è un elemento da tenere in considerazione, un valido supporto che può essere gestito nel corso della stagione. Sempre in Ibu Cup, bene ancora Sara Scattolo e Beatrice Trabucchi mentre al maschile è mancato un po’ l’acuto.
La tappa di Ibu Junior Cup che precede gli Europei juniores ha detto che i nostri giovani sanno dire la loro e mi aspetto ancora segnali interessanti".
LA BASE SI ALLARGA – "Ed a proposito di giovani, mi preme sottolineare l’eccellente riuscita dei campionati italiani under 16 di Brussons: credo che a livello di partecipazione siamo ai massimi storici, un segnale importante di come il movimento generale sia in crescita.
La base della piramide si sta allargando, elemento questo imprescindibile per poter sorreggere, anche in futuro, la struttura superiore. Resto convinto che fino alla categoria ragazzi – ma il discorso può essere allargato agli allievi – sia giusto ampliare quanto più possibile il bagaglio motorio e attitudinale del giovane atleta. La multilateralità nelle categorie giovanili è un aspetto da perseguire e incentivare e per questo ritengo corretto che i giovani possano abbinare fondo e biathlon, per ampliare le loro esperienze e per avere anche maggiori stimoli. E le competizioni ad aria compressa in tal senso sono ottimali".