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Sci di fondo

Sci di fondo – Prestiti studenteschi e buoni spesa: i fondisti svedesi continuano la lotta per dei montepremi più equi nelle gare nazionali

Era solo il mese di novembre e in Svezia, alla vigilia della premiere nazionale dello sci di fondo, gli atleti si lamentavano dei montepremi per le gare nazionali, ritenuti troppo bassi. La battaglia perché agli atleti sia data la giusta ricompensa per i propri risultati continua ancora oggi, nel vivo della stagione.
Lo scorso fine settimana, ad esempio, mentre a Oberhof l’élite dello sci di fondo internazionale era impegnato nelle gare di Coppa del Mondo, quella svedese si dava battaglia a Falun, dove si è svolta la Coppa nazionale Smart Energy, nonostante la temperatura fosse scesa fino a meno 20 gradi.
Per premiare il grande sforzo, i partecipanti hanno ricevuto un piccolo incentivo, grazie al club organizzatore Falun-Borlänge che ha investito 40.000 corone svedesi (circa 3500€, ndr) da ridistribuire tra i corridori che hanno chiuso le gare dal quarto al decimo posto. Una scelta fatta non solo per compiacere gli atleti, ha dichiarato il presidente dello sci club Falun-Borlänge, Johan Eriksson, ma anche per salvare una disciplina sempre più in difficoltà, con i praticanti che vivono con circa 7.000 corone svedesi (600€) al mese.
«Non sanno se bastano a coprire l’affitto, il vitto e il viaggio. Diventa un grande momento di stress che fa sì che l’attenzione finisca sulle cose sbagliate»
Tra le tante fondiste alle prese con queste ristrettezze c’è anche Ella Olsson. La 24enne ha fatto il suo debutto in Coppa del Mondo lo scorso inverno e ha rappresentato la Svezia in Coppa del Mondo anche quest’anno a dicembre, quando ha preso parte alla sprint nella tappa di Östersund. Tuttavia, sebbene Olsson si affacci di tanto in tanto nell’élite mondiale, la sua situazione finanziaria non le permette di poterlo fare con costanza e anche migliorare il proprio livello è diventato dispendioso: ad Expressen ammette di “non guadagnare un centesimo" durante una stagione, cercando piuttosto di pareggiare i conti con l’aiuto di sponsor privati, premi in denaro e l’aiuto di sua madre.
«Calle Halfvarsson ha detto che guadagnerebbe di più sedendosi alla cassa di Ica Maxi (catena di supermercati svedese, ndr). E così è anche per me. È terribilmente difficile far tornare i conti, a volte mi chiedo se posso continuare a fare sci. Quando il gioco si fa duro nello sci e sei completamente al verde… allora è dura.»
Per poter fare cassa e continuare a praticare lo sci di fondo, lo scorso anno Olsson ha dovuto trovare un secondo lavoro, inserendosi nell’assistenza domiciliare.
«Il mio lavoro mi piaceva e mi faceva pensare ad altro, ma ovviamente era dura. Se devi lavorare sei ore e allenarti quattro ore al giorno… mette a dura prova le tue forze. Sogno di poter sciare a tempo pieno.»
Dall’autunno scorso ha tentato una nuova strada che potrebbe aiutarla: iscrivendosi all’università può ottenere prestiti dal CSN (l’Ente svedese per il finanziamento degli studenti) che possano finanziare i suoi investimenti nello sci. «È un po’ tragica perché non voglio studiare, non è qualcosa che sogno.»
Durante la sprint di venerdì nella Smart Energy Cup, è arrivata sesta in finale. È stato premiato con un buono spesa del valore di 1.000 corone svedesi (circa 90€).
«Sono molto grato per questo. Se fosse stato due anni fa, non avrei guadagnato un dollaro. Il Falun-Borlänge sta facendo quello che può ed è grandioso, ma il loro sostegno non è sufficiente.»
In Svezia, tanti atleti di livello internazionale si sono spesi in prima persona, per dare voce a quegli atleti che, con pochi sponsor e pochi risultati, non possono sostenere una vita sportiva a tempo pieno e sono spesso costretti al ritiro. Frida Karlsson, ad esempio, insieme a Maja Dahlqvist, ha sponsorizzato le gare di Falun per aumentare il montepremi. Per i grandi campioni, la vita è più semplice grazie al sostegno federale e ai grandi contratti di sponsorizzazione, e la speranza è che si possa far di più anche per chi, alla base, vuole continuare a praticare la propria passione.

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