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Biathlon , Interviste

Biathlon – Siegfried Mazet torna sulla grande concorrenza tra i norvegesi: “Portiamo in Coppa i sei migliori, ogni decisione presa segue delle regole”

ANTERSELVA – Questa mattina, durante l’allenamento maschile, Fondo Italia ha incontrato Siegfried Mazet mentre gli atleti sono impegnati con le prove al nuovo poligono della Südtirol Arena di Anterselva, alla vigilia della Short Individual che aprirà la tappa italiana di Coppa del Mondo. Non c’è probabilmente allenatore più soddisfatto di quanto fatto dalla propria squadra che, con i suoi sei atleti, occupa le prime sei posizioni della classifica generale.
«Sono molto contento e molto orgoglioso dei miei atleti» conferma «Sicuramente c’erano aspettative di avere dei norvegesi in vetta alla classifica ma non così, anche se credo le persone se lo aspettino dai norvegesi. Siamo soddisfatti, abbiamo fatto due terzi della stagione, visto che i mondiali adesso non contano per la Coppa, speriamo che vada tutto bene e tutti possano restare in salute fino alla fine della stagione»
La Norvegia, nonostante questi risultati impressionanti, non è di certo esente da polemiche e spietata competizione interna, come dimostrato dalle dichiarazioni al vetriolo di Vetle Christiansen che, sebbene abbia conquistato due podi – di cui una vittoria – nella tappa di Ruhpolding, non ha perso tempo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa al rientro in merito alla sua esclusione dalla tappa di Oberhof.
«Alla fine credo che la scelta che abbiamo preso sia stata quella giusta, perché per lui avere una settimana in più durante la pausa natalizia gli ha permesso di essere probabilmente più fresco, mentre gli altri erano stati ad Oberhof la settimana prima a faticare con il meteo e con delle gare difficili. E penso che rifarei esattamente la stessa scelta se tornassi indietro.»
Non deve essere certamente facile prendere una decisione come quella di escludere dalla Coppa del Mondo un atleta che vale le prime sei posizioni della classifica generale per far spazio ai giovani provenienti dall’IBU Cup, ma è altrettanto vero che a spingere dal circuito cadetto ci sono atleti capaci di lottare per il podio fin dall’esordio.
«Difficile ma non così difficile. Purtroppo sono decisioni che dobbiamo prendere, certo è triste dover dire ad un atleta che deve andare a casa o in IBU Cup perché non ha avuto dei buoni risultati. Ma le regole sono che portiamo in Coppa i sei atleti migliori e il settimo non può restare. Ogni decisione presa, è presa secondo delle regole precise, non c’è molto da dire a riguardo.»
Una cosa è certa: con il talento a loro disposizione, le occasioni non mancano, come ha dimostrato Endre Stroemsheim che, ottenuto un pettorale per la Coppa del Mondo grazie alla vittoria dell’IBU Cup nella scorsa stagione, si è conquistato nelle prime gare della stagione un posto fisso in squadra.
«I ragazzi dell’IBU Cup devono avere passione, e riusciranno ad ottenere il pettorale come Endre (Stroemsheim, ndr). Quest’anno abbiamo lavorato in maniera leggermente diversa con Johan Olav Botn perché volevamo vederle visto che è molto forte, anche più forte di Endre lo scorso anno e penso che dovessimo cogliere l’opportunità di testarlo. Endre ha avuto un’ottima stagione lo scorso anno, ha ottenuto la vittoria dell’IBU Cup che gli ha prenotato un posto per venire in Coppa del Mondo ad inizio stagione. A quel punto ci ha dimostrato di essersi allenato e che ha fatto tutto nella maniera giusta. Ora è una lotta serrata per loro, e per questo avremo 6 bravi ragazzi felici a fine stagione, e altri 2/3 saranno frustrati di non far più parte della squadra élite in Coppa del mondo e saranno invece in IBU Cup, ma potremmo avere nove in Coppa del Mondo.»
Infine, abbiamo chiesto al tecnico francese un commento sulla stagione di Tarjei Boe che, mai come quest’anno sta impressionando, pur se veterano del circuito sta impressionando tutti con le prestazioni e i conseguenti risultati.
«Finora è stato davvero bravo, forse una delle migliori stagioni che abbia avuto finora. Sarà molto interessante vedere come proseguirà, al momento con lui è tutto molto facile. Ama il biatlon come se avesse vent’anni e questo rende il lavoro molto piacevole e divertente.»

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