Se Lisa Vittozzi torna a casa con il sorriso dopo aver ritrovato la vittoria, anche Ingrid Landmark Tandrevold fa le valigie per l’Italia con il morale alle stelle. La norvegese, seconda dopo una Pursuit spettacolare e combattuta fino agli ultimi metri con la sappadina e Juni Arnekleiv, è infatti il nuovo pettorale giallo della Coppa del Mondo di biathlon, con nove punti di vantaggio su Justine Braisaz-Bouchet.
Il margine sulla francese avrebbe potuto essere di 16 lunghezze, se solo Tandrevold fosse stata capace di gestire meglio la parte finale contro Vittozzi. La classe 1996 non fa comunque drammi e si complimenta anche contro un’avversaria apparsa più lucida e forte: «Lisa era fortissima, mi ha attaccato tre volte e sono sempre riuscita a recuperarla. Sul finale è stata intelligente, ho provato a superarla ma non sapevo quale linea avrebbe preso. Quello che ho sbagliato è stato l’approccio allo sprint: se fai lo sprint devi iniziare subito al 100%, io ero al 90%. Lei ha dato tutto e subito, poi è molto veloce. È stata una vittoria meritata, è stata davvero impressionante, io ho fatto del mio meglio e sono felice del mio secondo posto», queste le sue parole ai microfoni dell’IBU.
Il margine sulla francese avrebbe potuto essere di 16 lunghezze, se solo Tandrevold fosse stata capace di gestire meglio la parte finale contro Vittozzi. La classe 1996 non fa comunque drammi e si complimenta anche contro un’avversaria apparsa più lucida e forte: «Lisa era fortissima, mi ha attaccato tre volte e sono sempre riuscita a recuperarla. Sul finale è stata intelligente, ho provato a superarla ma non sapevo quale linea avrebbe preso. Quello che ho sbagliato è stato l’approccio allo sprint: se fai lo sprint devi iniziare subito al 100%, io ero al 90%. Lei ha dato tutto e subito, poi è molto veloce. È stata una vittoria meritata, è stata davvero impressionante, io ho fatto del mio meglio e sono felice del mio secondo posto», queste le sue parole ai microfoni dell’IBU.
«Sono comunque molto contenta, ci sono due norvegesi sul podio, tutta la squadra è felice, dai coach a chi lavora sui materiali, tutti lavorano così duramente per noi ed essere entrambe sul podio è un bel modo di chiudere il weekend», ha proseguito. «All’ultimo poligono sapevo che avrei dovuto fare 5/5, ho davvero provato a essere veloce e precisa come so fare. Ero contenta di avere fatto en-plein, poi ho visto i bersagli di Lisa e Juni e ho fatto una smorfia di disappunto (ride, nda), da quel momento sapevo che ci sarebbe stata comunque lotta. Non per vantarmi, ma penso che siamo state tutte impressionanti nell’ultimo poligono, c’è stato un livello altissimo in tutta la gara. Quando ho commesso il mio errore sapevo che le altre sarebbero arrivate: ho cercato di rilassarmi e riprendere fiato in vista dell’ultimo poligono, sapevo che avrei dovuto fare 5/5».
Ora Tandrevold dovrà affrontare Anterselva, un poligono con cui non è mai andata molto d’accordo. La norvegese non vi è mai salita sul podio in gare individuali, e al Mondiale 2020 fu una delle delusioni (mai nemmeno in top-10 in gare singole): «È un bel posto, anche se ho avuto diverse brutte giornate lì. Tutti dicono che dovrei dimenticare quello che è successo lì e di pensare al presente, e penso che quest’anno sono preparata in modo migliore a gestirla. Magari non posso aspettarmi gare belle come quelle di questo weekend ma ho davvero voglia di dare il mio meglio».
Ora Tandrevold dovrà affrontare Anterselva, un poligono con cui non è mai andata molto d’accordo. La norvegese non vi è mai salita sul podio in gare individuali, e al Mondiale 2020 fu una delle delusioni (mai nemmeno in top-10 in gare singole): «È un bel posto, anche se ho avuto diverse brutte giornate lì. Tutti dicono che dovrei dimenticare quello che è successo lì e di pensare al presente, e penso che quest’anno sono preparata in modo migliore a gestirla. Magari non posso aspettarmi gare belle come quelle di questo weekend ma ho davvero voglia di dare il mio meglio».