Sebastian Samuelsson si è preparato a questa stagione con propositi importanti, e l’inizio della Coppa del Mondo sembrava ribadire a chiare lettere la sua candidatura nella corsa alla sfera di cristallo: vittoria nella Single Mixed Relay e soprattutto nell’inseguimento di Östersund, terzo posto nella sprint di Hochfilzen, quattro piazzamenti in top-5 nelle prime cinque gare in singolo. Poi, a smontare tutti i piani, ci ha pensato il il Covid-19: contratto il virus, lo svedese ha dovuto saltare per intero la tappa di Lenzerheide, precipitando al decimo posto in classifica generale, a 203 punti da Johannes Thingnes Bø.
Adesso per Samuelsson la corsa alla Coppa del Mondo si fa nettamente in salita: «Anche se nelle gare rimanenti arrivassi primo e Johannes fosse secondo, non vincerei comunque la Coppa del Mondo», questa la sua delusione ai microfoni dei connazionali di SVT. «È passata quasi metà della stagione. È ovviamente un grande vantaggio avere molti punti ora».
Adesso per Samuelsson la corsa alla Coppa del Mondo si fa nettamente in salita: «Anche se nelle gare rimanenti arrivassi primo e Johannes fosse secondo, non vincerei comunque la Coppa del Mondo», questa la sua delusione ai microfoni dei connazionali di SVT. «È passata quasi metà della stagione. È ovviamente un grande vantaggio avere molti punti ora».
«Non posso farci nulla, ho fatto tutto il possibile per rimanere in salute e purtroppo mi sono ammalato. È così che vanno le cose. È ancora presto e possono succedere molte cose, anche altri possono ammalarsi. Forzare i tempi? Ho commesso questo errore l’anno scorso ad Annecy, quando sono arrivato ultimo nella mass start e sono stato male per altri dieci giorni. Voglio allenarmi bene durante il periodo di Natale e Capodanno e tornare in forma a Oberhof», ha concluso.