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Sci di fondo

Sci di fondo – Markus Cramer: “Vogliamo di più e dimostreremo il nostro valore”. La critica alla FIS: “Un anello da 3,3 non consente una gara giusta”

Il fine settimana di Östersund ha visto l’Italia cogliere dei buoni piazzamenti con Caterina Ganz e Davide Graz, molto positivi in terra svedese, con la trentina bravissima in qualificazione nella sprint e il sappadino buon ventesimo nell’individuale a skating, nella quale ha mostrato una buona gestione delle energie in gara. Tutti gli altri azzurri sono arrivati fuori dai trenta.

A Fondo Italia, Markus Cramer ha iniziato il suo commento al weekend partendo dalla sprint in tecnica classica, che ha visto Pellegrino non superare la qualificazione. «Quella di sabato è stata una qualificazione piuttosto particolare – ha spiegato l’allenatore tedesco – perché oltre al trentunesimo posto di Pellegrino, abbiamo visto le eliminazioni anche di Novak, Jouve e Wang. Insomma tanti atleti di primissimo livello non si sono qualificati. Anche i materiali hanno fatto la differenza, perché, sia Pellegrino che Barp hanno avuto diversi problemi di tenuta, hanno perso tanto nella prima parte della qualificazione. In una sprint, quando perdi del tempo, non hai chance di qualificarti».

Sci che, sull’aspetto ovviamente dello scorrimento, secondo Cramer, stanno influendo molto su questa prima parte della stagione. «Come a Ruka e Gällivare, anche a Östersund ha fatto veramente freddo, e come accaduto qui già nel biathlon, i materiali hanno fatto molto la differenza. Abbiamo avuto anche diverse nazioni nuove che si sono inserite. Non abbiamo ancora molta esperienza con i nuovi prodotti no fluoro, ci stiamo lavorando. È per tutti lo stesso, sia chiaro, ma alcune nazioni hanno già più esperienza con questo tipo di prodotti e si vede. I norvegesi, per esempio, oltre a essere i più forti hanno anche gli sci migliori, ma anche gli statunitensi hanno sempre degli ottimi sci. Per esempio, domenica, si è visto che la Svezia è stata penalizzata dai materiali. Purtroppo con il senza fluoro quest’anno non è facile nemmeno per i materiali, quindi è anche difficile valutare i risultati».

Cramer ha quindi parlato nello specifico della gara domenicale, che non l’ha soddisfatto per diversi motivi. L’allenatore tedesco è critico nei confronti della FIS: «Io sono quasi senza parole per la gara di domenica, perché pensi di aver fatto una bella prestazione, vedendo i tuoi atleti dal vivo, poi guardi la classifica e sei indietro. Nel regolamento bisognerebbe gareggiare sempre su anelli da 5 km, a meno di motivi di forza maggiore. Qui avevamo neve in abbondanza, ma la gara si è disputata soltanto su 3,3 km, con tutte le conseguenze del caso. Si sono creati così tanti gruppetti e a quel punto ci vuole anche fortuna. I norvegesi hanno poi tutti i migliori posti seeded, quindi già sono forti, così lo diventano ancora di più perché possono aiutarsi in gara. Quella di domenica non è stata una competizione giusta, dipendeva molto dalla fortuna di essere o meno in gruppo nel momento giusto».

A soddisfare Cramer è stata comunque la prestazione di Graz, che ha seguito le indicazioni a lui date dopo Gällivare: «Graz ha disputato una buona gara, ha gestito meglio le sue energie rispetto alla settimana scorsa, quando era stato troppo veloce all’inizio spendendo tanto. Abbiamo parlato molto di questo, perché è importante partire con una buona velocità ma senza esagerare, perché bisogna andare in crescendo per chiudere poi forte all’ultimo giro, anziché in calando, come gli era successo a Gällivare. Alla fine Davide ha chiuso soltanto a 10” dal decimo posto. Sono molto felice per quello che stanno facendo sia lui che Elia (Barp, ndr). Quest’ultimo è qui per imparare e fare esperienza, ma è già entrato due volte nella top trenta, più di quanto mi aspettassi».

Indietro De Fabiani, che non ha confermato quanto visto la settimana scorsa a Gällivare: «Defa ha avuto tanti problemi a inizio novembre. Ha avuto quel problema al piede di cui vi avevo già parlato, poi mal di schiena alla schiena dopo un allenamento a intervalli proprio alla vigilia della sprint di Ruka. Allora non eravamo convinti che potesse partire, poi ha preso parte alla gara, ma forse non è stata una buona decisione.
Insomma si sono sommate varie problematiche e la situazione non è semplice. A Gällivare ha fatto bene a skating, ma sono convinto che farebbe molto meglio se non avesse avuto quei
problemi fisici. Adesso sta abbastanza bene, ma non ha potuto allenarsi al meglio a novembre, che è un momento importante della preparazione, quindi è ovvio non avere un buon inizio di stagione.  Ci vuole pazienza e ha bisogno di tempo. Sono convinto che nella pausa, sfruttando il lavoro programmato per il Tour de Ski, ritroverà la condizione proprio in vista dell’evento clou della stagione. Fin qui ha avuto troppi alti e bassi perché non ha potuto allenarsi bene».  

Pur essendo mancato l’acuto, a differenza della passata stagione, quando dopo le prime tre tappe l’Italia era salita sul podio già tre volte, due con Pellegrino e una con Mocellini. «Si, l’inizio di stagione ha visto alcuni alti e bassi, ma sono contento di quanto ho visto dalla squadra. In particolare tutti gli uomini hanno ottenuto almeno una volta la top trenta. Purtroppo ci è mancato un risultato di altissimo livello, come quello che ha sfiorato Pellegrino a Ruka, oppure la staffetta maschile a Gällivare, quando siamo arrivati quarti. Sono sicuro che ci riproveremo la settimana prossima nella sprint e successivamente avremo buone chance durante il Tour de Ski, al quale arriveremo dopo una bella preparazione. Sono molto ottimista per le prossime settimane. Ho visto alcuni progressi dagli atleti, per esempio lo stesso Ventura ha fatto un bel passo avanti rispetto alla passata stagione. Caterina Ganz sta facendo delle buone gare. Sabato in qualificazione ha chiuso in ottava piazza e secondo me ha nelle corde un bel piazzamento anche nelle distance. Purtroppo in questo periodo abbiamo trovato anche delle gare particolarmente fredde, pure allenarsi non è sempre stato semplice, anche perché c’è chi magari soffre più di altri o altre. Ma al di là di tutto questo, non ci sono dubbi: vogliamo di più, ma sono sicuro che lo faremo e dimostreremo il nostro valore».

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