ÖSTERSUND – È stata una domenica di festa per il biathlon tedesco, che ha ottenuto una doppietta, primo e secondo posto, nella gara maschile con Roman Rees, che ha ottenuto il primo successo della sua carriera, proprio davanti al connazionale Justus Strelow, facendo così anche meglio del secondo e terzo posto arrivati con Preuss e Voigt nella competizione femminile.
Un risultato splendido quello del trentenne tedesco, che ha vissuto un pomeriggio che ha sognato per lungo tempo. Al punto che, come ha simpaticamente raccontato a Fondo Italia in mixed zone, ancora con la medaglia IBU al collo, ha realizzato tardissimo che stava veramente vincendo la sua prima gara in Coppa del Mondo. «Mi ci è voluto un po’ a rendermi conto che avrei vinto la gara – ha ammesso il ragazzone tedesco a Fondo Italia – quando ho superato la linea del traguardo, ero consapevole che essendo il leader in quel momento, avevo fatto una gara veramente buona e sciato molto bene. Però, allora non avrei mai immaginato che nessun altro avrebbe ottenuto un tempo migliore del mio. In realtà, il mio pettorale era discretamente basso, avendo il 42, ma la maggior parte dei favoriti avevano tutti un pettorale più basso del mio. Quindi da una parte ho dovuto forzarmi a restare calmo e pensare che non avevo ancora vinto. Sono rimasto nello spogliatoio a seguire il resto della gara e diciamo che prima di capire davvero che avrei vinto, almeno novanta atleti hanno dovuto sparare anche nell’ultima serie (ride, ndr). Solo allora, mi sono detto: "Non c’è nessun altro, è la vittoria, questo è il giorno. Allora andato fuori incontro ai miei compagni perché volevo condividere questo momento con loro».
Anche perché è un risultato speciale per Rees, alla 133ª partenza in carriera. «Per me significa tantissimo – afferma, mentre i suoi occhi raccontano più di mille parole – la prima vittoria è la pietra miliare nella carriera di un atleta. Inoltre, non sono in realtà molti gli atleti che riescono a ottenere almeno un successo nella propria carriera. Io stesso non sono sicuro di ottenerne un’altra. Fino ad oggi non ero nemmeno sicuro che sarei mai riuscito a vincere una volta. C’erano già state alcune opportunità in passato, ma per vincere devono incastrarsi bene tante cose, soprattutto se non sei uno degli atleti più forti del circuito. Dipende dalla tua performance, ma anche da come si sono comportati i tuoi avversari, tutto deve essere perfetto. Oggi, forse, è stato ancora più incredibile perché non credo di aver aver fatto una prestazione speciale. Si sono in buona forma e gli sci erano molto buoni, ma ho solo fatto la mia gara come pianificato, ho cercato di sparare bene, tanto che ero un po’ contrariato per l’errore commesso, ed ecco che è arrivato il più bel giorno fin qui nella mia carriera».
Ed ora Rees avrà l’onore di indossare il pettorale giallo, che l’atleta tedesco ha già deciso di trasformare in un cimelio: «Sabato indosserò il pettorale giallo e ci sarà un bel po’ di pressione (ride, ndr). È qualcosa di folle, credo che conserverò quel pettorale, tenendolo veramente al sicuro in casa, perché penso che lo ricorderò per sempre. È una sorta di bonus quando vinci la prima gara della stagione».
Soltanto due settimane fa, a Sjusjoen, la nazionale tedesca sembrava in grande difficoltà. Invece domenica sono arrivati due grandi risultati per tutto il team: «In Germania c’è sempre molta pressione attorno alla nazionale di biathlon e certamente non diminuirà adesso che abbiamo ottenuto questi risultati. Forse crescerà (ride, ndr). È bello che siamo riusciti a dimostrare ciò di cui siamo capaci, perché avevano tutti sofferto tantissimo a Sjusjøen e avevamo tanti dubbi sul fatto che fossimo pronti per la Coppa del Mondo. Invece, ora tutti sono felici ed è un sollievo per tutti noi. Inoltre questa giornata darà anche una grande motivazione a tutto l’ambiente».
Guardandolo, non si può che essere felici per lui.