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Sci di fondo

Sci di fondo e dati televisivi – Qual è stato l’impatto dell’assenza della Russia? Calo inevitabile, ma la disciplina tiene e in Italia l’audience è quasi raddoppiato!

Il dominio norvegese sta provocando un calo di interesse attorno alle competizioni maschili della Coppa del Mondo di sci di fondo, ma la disciplina è riuscita a reggere nonostante l’assenza dei russi e in Italia vi è stata addirittura una netta crescita. Sono alcuni dei numeri che emergono dal classico rapporto annuale dell’istituto Nielsen, che analizza tutti i dati televisivi della Coppa del Mondo di sci di fondo. Allo stesso tempo, però, lo sci di fondo si è ben difeso e i numeri complessivi non sono in calo, se si esclude la fetta russa. Allo stesso tempo, grazie anche a un aumento di ore di trasmissione, sono in netta crescita quelli italiani. 
Ovviamente vi è un calo nei numeri complessivi, in quanto l’assenza della Russia ha provocato un netto crollo del numero degli spettatori, visto il grande seguito che si aveva in un paese grande come quello russo. Eppure i numeri vanno analizzati per bene, perché a livello globale, in realtà, l’interesse per lo sci di fondo non è diminuito, anzi. Rispetto alla stagione 2021/22, quando i russi vennero poi già esclusi nelle ultime tappe della stagione, nel 2022/23 l’audience è sceso del 26%. Il numero si riferisce  unicamente alla Russia, in quanto vi sono stati complessivamente 242 milioni di spettatori in meno, e nel 2021/22 ben 271 milioni fu l’audience in Russia, nazione che rappresentava la fetta più grande dell’audience globale, ben il 29%. Da segnalare, però l’aumento di spettatori in Germania, con l’audience cresciuto addirittura del 51%, e ancora maggiore è la crescita italiana, dato di cui parleremo in seguito.

Diverso è il discorso riguardante il dato dell’impatto media per ogni singola gara, un numero che è peggiorato rispetto ultime quattro stagioni, pur escludendo la Russia dal conteggio. Anzi, anche il numero dell’audience complessiva, sempre escludendo la Russia, è in calo se riferito a quattro anni fa. Nella stagione 2019/20, non considerando la Russia, l’audience era stata di 961 miloni di spettatori, mentre nella passata stagione 690 milioni. Un calo che quindi si riferisce in particolare alle ultime due stagioni, la prima condizionata fortemente dalle tante assenze in preparazione delle Olimpiadi e a causa del covid, la seconda invece con l’assenza della Russia.
Un dato molto interessante riguarda però il confronto tra i numeri della Coppa del Mondo maschile rispetto a quella femminile. Le numerose vittorie degli atleti norvegesi, infatti, hanno avuto un duro impatto. Complessivamente le gare maschili sono state seguite da 366.70 milioni di spettatori, 231 milioni in meno rispetto alla stagione precedente. Le competizioni femminili, invece, da 518.64 milioni, 125.75 in meno rispetto alla stagione precedente. Ovviamente, parte della differenza può essere spiegata con il forte interesse che lo sci di fondo maschile aveva su quello femminile in Russia, dove addirittura in passato nemmeno venivano trasmesse tutte le gare. Sicuramente, però, a ciò ha anche contribuito il grande dominio della Norvegia, che soprattutto nelle distance ha spesso occupato anche le prime sei posizioni della classifica.
Va detto anche che la grande differenza di numeri tra uomini e donne, a vantaggio di queste ultime, è stata generata principalmente dal Tour de Ski, che è stato senza dubbio più avvincente al femminile, coinvolgendo nella lotta per la vittoria finale atlete provenienti da diverse nazioni. Non a caso, per quanto riguarda il dato di impressioni di un singolo evento, la gara che ne ha generate di più è stata l’ascesa al Cermis femminile, seguita dalla mass start 15 km femminile della Val di Fiemme e la sprint femminile della Val di Fiemme, che si è messa alle spalle la sprint maschile. Se la mass start femminile sul Cermis ha generato 672,13 milioni impressioni, quella maschile si è fermata a 357,41 milioni, chiaro segnale di quanto una competizione equilibrata, che coinvolge diverse nazioni, abbia la capacità di generare maggiore interesse. 
Un dato interessante, però, riguarda l’impatto media e le impressioni di un singolo evento. Si tratta di una metrica essenziale nel monitoraggio dei media, poiché consente di trarre conclusioni sull’impatto sui media di una piattaforma di sponsorizzazione, che si tratti di un evento, di uno sport, di un campionato, ecc. Quando si calcolano le impressioni, è importante ricordare che la durata di un contributo in un programma deve essere sempre compensato rispetto al pubblico associato a quel programma.
Ecco, per quanto riguarda questo dato, se si escludono i numeri della Russia (il calo generale è stato di 3,7 miliardi di impressioni, pari al -17%), vi è stato in realtà un incremento nel resto del mondo. In questo senso, impressionante l’aumento dell’Italia, cresciuta addirittura dell’83% nel media impact.
Le tappe che hanno avuto maggior seguito live nella stagione sono poi entrambe italiane. La Val di Fiemme ha avuto un seguito live di 19,70 milioni di spettatori e in questa classifica è seguita da Dobbiaco, che ne ha avuti 11,80.
La Val di Fiemme ha quindi surclassato tutte le altre sedi in termini di pubblico dal vivo. Rispetto alla stagione precedente, il pubblico in diretta è aumentato di quasi 4 milioni! La maggior parte di questo pubblico proviene dal canale tedesco ZDF che ha trasmesso 4 gare in diretta (6,68 milioni). Inoltre, gli ascolti su TV6 SE e YLE 2 erano superiori alla media.
Secondo quanto raccolto dall’istituto Nielsen, tra i top market dello sci di fondo, l’Italia è quella che ha avuto l’incremento maggiore per quanto riguarda il pubblico live. Un segnale incoraggiante. Se nella stagione 2021/22 il numero complessivo di spettatori dall’Italia era di 11,85 milioni, nella scorsa edizione della Coppa del Mondo questo è cresciuto arrivando a 23,35 milioni.
Interessante il confronto generale con lo sci alpino, dove l’impatto dell’assenza russa è inesistente. Intanto l’audience cumulativa è stata di 2 miliardi e 216 milioni di spettatori. Quindi con 690 milioni, lo sci di fondo ha quindi circa il 31% dell’audience rispetto lo sci alpino, che per altro ha avuto un calo del 6% rispetto alla stagione precedente. Come lo sci di fondo, anche l’alpino ha avuto un calo passando da 2 miliardi 724 milioni del 2020 e addirittura 3 miliardi e 823 milioni del 2021 al numero attuale. Se rispetto al 2020, quando lo sci di fondo, senza Russia, aveva il 35% dell’audience dell’alpino, la differenza si è assottigliata rispetto al 2021, quando lo sci di fondo aveva appena il 23,54% dell’audience dell’alpino. Ricordiamo che parliamo sempre di dati che nello sci di fondo non comprendono la Russia.
Insomma, i numeri dicono che alla fine lo sci di fondo, nonostante tutti i difetti dei format e il dominio norvegese in pista e, consentitecelo, anche fuori, sta tenendo e in alcuni paesi centro europei è in crescita. Ciò dovrebbe far comprendere a chi guida la disciplina, in particolare ai paesi scandinavi, che nel bene dello sci di fondo, bisogna fare in modo che cresca l’interesse in centro Europa, dove il potenziale sul mercato è grande. Un discorso molto lungo da fare, che non riguarda solo la pista.

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