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Sci di fondo

Sci di fondo – Niente divieto fluoro in Finlandia, “grandi pulizie” in vista per il truck della nazionale: si teme la contaminazione

Dopo quanto accaduto nello sci alpino con la squalifica della norvegese Ragnhild Mowinckel, è comprensibile che, a poche settimane dall’inizio delle “ostilità” in quel di Ruka per lo sci nordico e di Östersund nel biathlon, ci sia apprensione per quella che sarà la situazione in pista con il bando dei prodotti fluorati per la preparazione degli sci.
Oltre al lavoro e ai costi aggiuntivi per i service team delle squadre, c’è chi teme sabotaggi, chi non si fida dell’affidabilità dell’apparecchiatura dei test. Come se non bastasse c’è anche un altro problema: nelle competizioni nazionali, laddove non esplicitamente richiesto dalle singole federazioni nazionali per le competizioni al di fuori dell’egida FIS, non c’è alcun divieto a questi prodotti.
In Finlandia, per esempio, nel weekend si è tenuta la prima tappa della Suomen Cup (Coppa di Finlandia) e nessuno divieto è stato applicato. Questo significa che, coloro che parteciperanno poi nelle competizioni FIS, dovranno sottoporsi ad un lavoro certosino di pulizia non solo degli sci, ma di tutta l’attrezzatura connessa, ambiente di lavoro incluso.
Per esempio, racconta Yle News, l’ex responsabile del service della nazionale di fondo finlandese, Mika Venäläinen, ha usato nel weekend il truck del club Jämin Jänne – che viene usato dalla nazionale finlandese in di fondo in Coppa del Mondo – per preparare gli sci dello Ski Club Puijo, ammettendo di aver usato prodotti fluorati.
Di conseguenza prima che il truck possa trasferirsi a Ruka per l’apertura della Coppa del Mondo, ogni traccia di fluoro deve essere rimossa, perché anche una piccola quantità di residui di fluoro può causare un risultato positivo nel test.
«Nella Suomen Cup viene utilizzato il fluoro e successivamente è necessario effettuare un’accurata pulizia. È difficile dire che tipo di lavoro sarà, ma speriamo di riuscire a farcela e a pulire la macchina per la Coppa del Mondo» ha detto Venäläinen.
Lo skiman avrebbe preferito un periodo di transizione più lungo per arrivare a bandire completamente il fluoro, perché secondo lui in Finlandia, come probabilmente anche in altre parti del mondo, si tratta di prodotti sono usati regolarmente a tutti i livelli di agonismo e anche dagli sciatori amatoriali.
Secondo Hannu Koivusalo, direttore della Coppa di Finlandia, c’è una ragione precisa per cui il fluoro è consentito nelle competizioni nazionali.
«La norma è entrata in vigore troppo di recente e tutte le relative linee guida sono arrivate in tempi piuttosto stretti. Non c’è stata l’opportunità di implementare la norma nella pratica nazionale in questo lasso di tempo» ha detto Koivusalo.
Inoltre c’è un problema, per nulla trascurabile, di natura economica: le attrezzature per il test del fluoro costano circa 30.000 euro, e anche l’organizzazione dei test sul posto è piuttosto costosa. Koivusalo sottolinea che durante la stagione possono esserci decine di gare in Finlandia nello stesso giorno. Se ci fosse un divieto di utilizzo del fluoro nelle gare nazionali, dovrebbe essere possibile effettuare i test in tutte le gare.
«Dubito che qualcuno abbia preventivato l’acquisto di dieci dispositivi.»
Dunque c’è concretamente il rischio, già paventato lo scorso settembre da Christian Favre, ski man azzurro del biathlon che per anni ha curato gli sci di Martin Fourcade che, nel passaggio dalle competizioni nazionali a quelle internazionali, soprattutto nelle categorie giovanili, gli ambienti di lavoro e i materiali finiscano per essere contaminati. L’Italia, purtroppo, corre concretamente questo rischio, non avendo applicato alcun divieto in questo senso.

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