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Biathlon , Sci di fondo

Sci di Fondo e Biathlon – Kaminsky: “Il futuro è nei club. FIS e IBU governate da paesi in cui non si scia”

Confermata l’esclusione da tutte le competizioni FIS, lo sport russo cerca di ripartire da solo. La squadra russa di biathlon maschile, guidata da Yuri Kaminsky, ha iniziato il primo ritiro sulla neve in Jacuzia per partecipare alle gare della International Club Biathlon League, sotto la cui egida il biathlon russo si è riparato dall’obbligo della Federazione internazionale di non organizzare tornei che accogliessero più di due paesi.
In vista delle gare di Khanty-Mansiysk del 18-19 novembre, lo stesso Kaminsky ha parlato di come il futuro degli sport invernali risieda non tanto nelle federazioni quanto nei club: «Da tempo sono favorevole a questo sistema. Penso che nello sport il sistema di sostegno statale non stia andando da nessuna parte», queste le sue parole a metaratings.ru. «Se i club avranno persone che finanzieranno le loro attività, inizieranno a contare i soldi. Sfortunatamente, non sempre contiamo i soldi del budget come dovremmo. In secondo luogo, c’è troppa burocrazia quando è necessario modificare i programmi. Un sistema di gestione sportiva dei club è più flessibile».
Riguardo il prolungamento dell’esclusione di Russia e Bielorussia dalle competizioni di FIS e IBU in seguito all’invasione dell’Ucraina iniziata a febbraio 2022, Kaminsky è stato duro: «Sono federazioni governate da persone che non rappresentano esattamente paesi in cui si scia, o di tradizione sciistica, anche dell’Europa centrale. La rappresentanza dei paesi con questa tradizione, e anche dei paesi scandinavi, è recentemente diminuita. Gli interessi politici legati allo sport diventano dominanti».
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