Dall’Olimpo, toccato letteralmente nella stagione 2021-22 con la Coppa del Mondo e le due medaglie ai Giochi Olimpici di Pechino, Quentin Fillon-Maillet è tornato sulla terra nella scorsa stagione, con due soli podi individuali in Coppa del Mondo la scorsa stagione, e un mondiale poco brillante nonostante le due medaglie. Quella appena conclusa, dunque, per il 31enne del Giura, è stata un’estate di duro lavoro, tenendo bene a mente questo il lato negativo dell’inverno passato «perché mi darà fastidio e mi minerà per tutta la preparazione».
«Mi dico semplicemente che sono contento del livello minimo che sono riuscito a mantenere durante tutto l’inverno con il ventesimo posto come peggior risultato. Rispetto ad alcuni anni è lontano dal traguardo, ma non sono mai stato così regolare in una stagione a parte lo scorso inverno. Non sono sempre rimasto deluso dal percorso, ma piuttosto dal risultato» Così si era espresso Fillon Maillet a Nordic Mag a fine inverno, dopo l’ultima gara del campionato francese a Bessans.
Ad inizio settembre, a margine del Martin Fourcade Nordic Festival, ha affermato che il suo obiettivo principale per l’estate era di volersi concentrare di nuovo sul biathlon piuttosto che sull’extra sportivo «che mi dà piacere, ma che non è la mia vita quotidiana», puntando a tornare al meglio la prossima stagione: «Sono piuttosto fiducioso e molto motivato per quest’anno. Lo scorso inverno mi ha messo a dura prova, quindi voglio tornare a salire più spesso sul gradino più alto del podio»
Nella pursuit di un qualche settimana fa nell’appuntamento del Summer Tour francese a La Féclaz, Quentin Fillon-Maillet aveva già mostrato grandi cose, e nello scorso fine settimana ad Arçon, ha di nuovo ripetuto le buone sensazioni che si avevano a suo riguardo; secondo nella sprint breve con un 10 su 10 e quarto nell’inseguimento con un 14 su 20, ha continuato a guadagnare slancio, anche se non ha nascosto di essere deluso dal suo tiro nella prestazione domenicale.
«È stato un disastro» ha recriminato contro sé stesso ai microfoni di Nordic Magazine «ma non sono troppo preoccupato perché, nelle ultime sessioni, le sensazioni erano buone o addirittura molto buone, ma devo metterle a posto in gara. Ho fatto una programmazione leggermente diversa questo autunno con pochissime riprese in format di gara. Mancano un po’ di punti di riferimento a riguardo? Forse. C’è ancora un mese per rimettere le cose a posto e ultimare gli ultimi dettagli!»
