A Östersund, il prossimo 25 novembre, nel giorno di apertura della Coppa del Mondo di biathlon 2023/24, biatleti e skiman si troveranno a vivere una nuova esperienza, con il cambio epocale del passaggio al divieto completo nell’utilizzo di prodotti fluorurati, quindi contenenti fluoro. Ciò potrebbe cambiare la routine di atleti e tecnici, in quanto bisognerà consegnare gli sci prima del via per effettuare un primo controllo, ma soprattutto vedrà i biatleti affrontare le gare in condizioni più complicate, in quanto, almeno all’inizio, lo sci sarà più lento, soprattutto in particolari condizioni di neve bagnata.
Per gli atleti, ciò rappresenta quasi un salto nel buio, in quanto nessuno sa cosa aspettarsi realmente. Dorothea Wierer pur ammettendo di non essere felice dell’idea di poter trovare condizioni di neve più lenta, dall’altra parte ha piena fiducia dei suoi skiman. «Sicuramente non sono contenta – ha ammesso l’azzurra quando le abbiamo posto il quesito in occasione del media day della FISI – ma non decidiamo noi e dobbiamo seguire le regole. Ovviamente sembrerebbe che senza fluoro, soprattutto in condizioni particolari, la neve potrebbe risultare più lenta. Onestamente non sono un’esperta sull’argomento, ma fortunatamente abbiamo degli skiman bravi, che si impegnano giorno e notte per noi».
Incontrata sempre nel contesto del media day milanese, anche Lisa Vittozzi ha ammesso di essere un po’ preoccupata, soprattutto per il fatto che l’atleta non sa realmente a cosa sta andando incontro non avendo precedenti di gare senza fluoro: «In realtà, un po’ preoccupata lo sono – ha ammesso l’azzurra – in quanto non ho mai avuto la possibilità di fare un confronto con gli sci contenenti o privi di fluoro. Non so quindi cosa aspettarmi. In estate, i nostri allenatori ci hanno consigliato di allenarci con skiroll a ruote più lente, per abituarci un po’ alle condizioni che troveremo. L’ho fatto, anche se ovviamente con gli sci sarà un’altra cosa. Scopriremo tutto questo inverno, ma sono anche tranquilla e certa del fatto che i nostri skiman faranno un ottimo lavoro».
Molti atleti hanno anche manifestato alcuni dubbi e incertezze sul sistema di controllo. Vittozzi sembra più tranquilla su questo aspetto: «Lo scorso anno l’IBU ha già testato il proprio metodo di controllo. In alcune occasioni abbiamo dovuto consegnare gli sci un’ora prima della partenza per venire controllati da questo macchinario, per poi riconsegnarli nuovamente al termine della gara per un nuovo test. Non posso avere la certezza che funzioni, ma mi è sembrato che questo sistema funzionasse. Poi non so se qualcuno riuscirà ugualmente a fare il furbetto, ma mi sembra che questo sistema di controllo possa funzionare».