Klaebo assicura: non è mai stata una questione di vil denaro, ma di principio. E la prova starebbe nella scelta, annunciata ieri pomeriggio dal consulente per i media di Johannes Høsflot Klæbo, Lasse Gimnes, di rinunciare ad apporre il proprio sponsor personale Uno-X sulla tuta e sul suo abbigliamento quando è in Coppa del Mondo con la nazionale. E, di conseguenza, il manager dello sci di fondo Espen Bjervig, ha annunciato che a queste condizioni è stato possibile raggiungere l’accordo di rappresentanza tanto agognato e che mercoledì, giorno in cui Klæbo ha tenuto l’incontro con i media, sembrava in realtà ben più lontano.
Le cose, però, non sembrano così semplici o idilliache, secondo Birger Løfaldli, commentatore sportivo di Adresseavisen. «Klæbo ne esce bene dal punto di vista finanziario, mentre l’Associazione di sci si ritrova in nuovi conflitti e difficoltà. Lui torna ad avere la meglio»
A maggio Klæbo ha detto no a un posto nella squadra nazionale; secondo regolamento, ciò avrebbe significato non poter più competere per la Norvegia. Più precisamente: "I corridori che hanno rifiutato un’offerta di partecipazione nella squadra nazionale della NSF (Norges Skiforbund) non saranno selezionati dalla NSF per rappresentare la NSF nelle competizioni della stagione in cui si applica l’offerta di un posto nella squadra nazionale, a meno che non vi siano circostanze particolari."
La circostanza particolare, nel suo caso, in realtà esiste: Johannes Klæbo ha un posto personale libero nella Coppa del Mondo fino a Natale come vincitore della Coppa del Mondo in carica, e quindi non ha bisogno di qualificarsi per la squadra norvegese. Nei giorni scorsi, dopo lunghe trattative iniziate quest’estate per giungere ad un accordo tra le parti, era stata illustrata la richiesta di un periodo di “riposo” dalla nazionale (e dai suoi obblighi di marketing) di 8-9 giorni dopo il Tour de Ski, che però la Federazione non poteva accettare. Ora invece si è arrivati a una soluzione completamente diversa. Klæbo parteciperà alla Coppa del Mondo con un contratto di rappresentanza del tutto normale, allo stesso livello di chiunque sia fuori dalla nazionale senza essersi rifiutato.
«Questa è una soluzione del tutto standard, un accordo di rappresentanza che firmano tutti coloro che non fanno parte della squadra nazionale, ma sono selezionati per la Coppa del Mondo. Poi devono indossare i nostri vestiti, rispettare le nostre condizioni commerciali e i diritti che hanno anche gli atleti. Ma non hanno la possibilità di avere un logo privato sul kit» ha illustrato ieri Bjervig.
Questo tipo di accordo significa che Klæbo è soggetto alle regole commerciali dell’associazione sciistica quando svolge un incarico di rappresentanza. Quando è a casa tra una gara e l’altra, invece, è completamente libero. Di fatto, dunque, invece dei 8-9 "giorni liberi" dopo il Tour de Ski richiesti inizialmente, Klæbo ora ha qualche giorno libero quasi ogni settimana durante l’inverno. Ecco perché Birger Løfaldli è sorpreso da questa risoluzione, ritenendo che l’accordo di Klæbo creerà nuovi problemi alla Federazione di sci.
«Se il regolamento fosse stato seguito scrupolosamente, gli sarebbe stato rifiutato in primo luogo di andare alla Coppa del Mondo. Ora ha invece un buon affare con grandi opportunità per pubblicizzare i propri sponsor»
Della stessa opinione anche il commentatore sportivo della NRK, Jan Petter Saltvedt, che non ci va giù leggero con la Federazione.
«Sembra subito che la Federazione norvegese dello sci si sia più o meno dimessa. Ora l’Associazione Sci non potrà più utilizzare la più grande stella dello sci di fondo in nessuna campagna di marketing durante l’inverno. Klæbo si presenterà agli sponsor dell’associazione nell’ambito della competizione, ma al di fuori di questo è completamente libero di fare ciò che vuole e può farlo con la coscienza pulita»
Entrambi sottolineano che questa svolta potrebbe aver creato un precedente pericoloso, che potrebbe dare nuove sfide al sindacato quando si tratterà di stipulare gli accordi in futuro tra le federazione e atleti.
«Ci sono parecchi atleti in altri settori che seguono ciò che sta accadendo ora. Se fossi stato nella direzione della Federazione norvegese di sci, non starei tranquillo con il fine settimana in arrivo» dichiara Saltvedt.
«Ora anche gli altri che rifiutano la nazionale dovranno avere la stessa opportunità di Klæbo. Ciò metterà alla prova l’intera Federazione di sci e il modello di finanziamento, quindi il presidente dello sci dovrebbe pronunciarsi al riguardo» afferma Løfaldli.
Saltvedt è inoltre del parere che la strategia di Klæbo basata sui valori non abbia funzionato molto bene. Løfaldli concorda:
«Penso che quello che è successo nell’ultima settimana abbia gravemente danneggiato la sua reputazione. Mercoledì è uscito malissimo dalla conferenza stampa. Ha fatto affermazioni che non è riuscito a spiegare perché fossero giuste. È percepito come qualcuno che vuole costantemente di più, pur parlando di valori. È stato smascherato.»