Come abbiamo raccontato ieri, l’Associazione norvegese di sci ha ricevuto martedì sera una lettera da cinque giovani fondiste che esprimevano le loro preoccupazioni riguardo al sistema "juniores" dello sci di fondo norvegese, in particolare per quanto riguarda le piste: le ragazze ritengono che tracciati uniformi e duri e un approccio all’allenamento che non tiene conto di questa problematica, conduca spesso i giovani al ritiro precoce dalla disciplina oltre che a un rapporto difficile con il cibo, spronati a perdere peso per affrontare circuiti più complessi e impegnativi.
Il giorno seguente, il responsabile degli eventi della Federazione di sci, Erik Husby, ha inviato una risposta alle ragazze, ammettendo gli errori della Federazione.
«È positivo che loro si impegnino e che a noi venga posta una sfida» ha dichiarato Husby, contattato da a VG.
Allo stesso tempo, però, Husby è crtico di fronte alla scelta da parte delle atlete di aver reso pubblica la storia, apparendo in un’intervista al tabloid VG.
«Mi preme che tutto si svolga in modo organizzato e preferibilmente senza VG. Ma vogliamo rispondere in precisamente e vogliamo sottolineare che abbiamo risposto»
L’attenzione sul corpo e il peso sono regolarmente un argomento importante nello sci di fondo. E non solo oggi, che grazie all’attivismo di molti atleti lo stigma su certi argomenti sta cadendo: Marit Bjørgen, una delle fondiste di maggior successo di tutti i tempi, ha raccontato proprio al tabloid norvegese che sta seguendo la storia da vicino la sua esperienza in un’intervista di due anni fa, di come per vent’anni abbia visto i suoi compagni di squadra mangiare e perdere peso in nome dello sport. Ecco perché tramite Husby la Federazione dà ragione alle ragazze riguardo ad alcune delle critiche mosse all’interno della lettera.
«Le ragazze fanno luce su una questione importante e hanno ragione sul fatto che molte piste da fondo sono difficili. Ora potremo avere più varietà nelle nostre piste, poiché ci è stato concesso maggiore spazio di manovra dalla FIS. Ciò che è vero è che abbiamo commesso un errore a Bardufoss.»
Il riferimento va ad una gara di selezione nella cittadina norvegese di Bardufoss in cui la pista era troppo dura per la categoria a cui si sono aggiunte condizioni meteo difficile che la direzione gara non ha saputo affrontare, riducendo il chilometraggio della pista, come ammette il portavoce della Federazione. Husby aggiunge di volere che le ragazze vengano prese sul serio, motivo per cui ha riunito diverse persone per scrivere immediatamente una lettera di risposta.
«Vogliamo fare luce sui fatti e informare le ragazze su cosa abbiamo fatto e cosa faremo. Vogliamo che sia un processo adeguato. Vogliamo quanta più varietà possibile sui tracciati, quindi che ci sia qualcosa di adatto per tutti. Ma alcune gare hanno percorsi più difficili e sono più adatte alla selezione per competizioni internazionali come la Junior WC»
E promette che alcuni percorsi di gara la prossima stagione saranno più facili rispetto a prima, poiché le regole per la salita e la lunghezza delle piste non sono così rigide come prima.
«Vogliamo includere quante più persone possibile» dice Husby.
Viene da chiedersi però se, proprio come nella parificazione delle distanze tra uomini e donne, la semplificazione a nome dell’inclusività a tutti i costi sia quello che le atlete stesse cercano e non, piuttosto, un approccio diverso all’allenamento dei più giovani.
Viene da chiedersi però se, proprio come nella parificazione delle distanze tra uomini e donne, la semplificazione a nome dell’inclusività a tutti i costi sia quello che le atlete stesse cercano e non, piuttosto, un approccio diverso all’allenamento dei più giovani.