Nel corso della riunione del Comitato Esecutivo del Comitato Olimpico Russo (ROC) che si è tenuto oggi, i Consigli Olimpici di quattro territori ucraini annessi illegalmente nel corso del conflitto sono stati accettati come membri all’interno del ROC. Lo stesso presidente Comitato, Stanislav Pozdnyakov, ha confermato l’integrazione nell’ambito dell’organizzazione sportiva nazionale russa.
Le Repubbliche Popolari di Lugansk e Donetsk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia sono state annessi dalla Russia l’anno scorso, anche se la maggioranza della comunità internazionale non ne ha riconosciuto l’annessione. Lo scorso 30 settembre, il presidente russo Vladimir Putin ha celebrato un anno dalle annessioni, organizzando una manifestazione a Mosca per celebrare l’anniversario.
Questa decisione, naturalmente, mette pressione nei confronti Comitato Olimpico Internazionale (CIO), da cui ora la comunità internazionale si aspetta azioni contro il Comitato Russo. Ad insidethegames, un portavoce ha riferito che il CIO sta "attualmente indagando su tutti i dettagli della situazione".
Se inizialmente gli atleti russi e bielorussi erano stati banditi dalle competizioni internazionali secondo le raccomandazioni del CIO in seguito all’invasione dell’Ucraina, infatti, lo scorso marzo, il CIO ha tuttavia allentato la sua posizione per consentire agli atleti russi e bielorussi che non sostengono la guerra e non sono affiliati all’esercito di competere sotto bandiera neutrale, ma la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi 2024 di entrambi i Paesi rimane incerta.
Pozdnyakov stesso, che in precedenza aveva incoraggiato gli atleti russi a unirsi allo sforzo bellico contro l’Ucraina, è stato sostituito nella Commissione del Programma Olimpico del CIO all’inizio di quest’anno.
Il Comitato Olimpico Russo ha comunque evitato una sospensione diretta da parte del CIO ed era stato persino invitato a partecipare a distanza all’Assemblea Generale dei Comitati Olimpici Europei a Istanbul che prenderà il via domani, ma non si è iscritto.