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Biathlon – Alina Shestakova dopo essere passata al biathlon: “Adesso non conosco quasi nessuno. Ci alleniamo meno al tiro perché non bastano le munizioni”

Alina Shestakova è un’atleta russa che è passata dal fondo al biathlon. La biatleta in un’intervista a Match TV ha detto che più di tutto le mancano gli amici che aveva quando praticava ancora sci di fondo. La 26enne è passata dallo sci di fondo al biathlon dopo la stagione agonistica 2022/23. In precedenza, l’atleta rappresentava il territorio di Krasnoyarsk. "Cambiare disciplina è molto difficile. Conoscevo tutti, adesso non conosco nessuno, solo Anna Grukhvina e Natasha Shevchenko (sorride)".  
La prima volta che ha preso in mano una carabina era l’undici di maggio di quest’anno, giorno del suo primo allenamento da biatleta. "All’inizio mi sono allenata moltissimo con la carabina, prima di diradare perché non c’erano abbastanza munizioni". Quest’ultimo fatto la dice lunga sulla situazione finanziaria delle Federazioni di sport invernali russi. In un allenamento, spiega, si arrivano a consumare anche 150 colpi. La ragazza russa ha confessato che, dopo la qualificazione della gara sprint dei Campionati russi di sci di fondo, è entrata nell’area dedicata alla preparazione degli sci a seguire le fasi finali della gara. "Mi preoccupo ancora per loro, dopo la qualificazione sono andata dove preparano gli sci e li ho guardati correre".  
Ultimamente si sono svolti i Campionati russi di biathlon e sci di fondo, in quell’occasione ha potuto fare il suo esordio in una gara con la carabina in spalla. "Nel fondo il riscaldamento è la fase più noiosa, nel biathlon invece c’è l’azzeramento che è parte integrante della gara". Alla fine della gara ha raccontato di non aver accusato più di tanto la fatica. "Sono arrivata al traguardo e le gambe non mi tremavano! Quindi mi sono detta ‘va tutto bene posso alzarmi’, quando mi alleno mi stanco di più di quanto ho fatto in quell’occasione" spiega la neo biatleta. Si riferisce al fatto che nel fondo avvertiva la grande pressione, soprattutto in staffetta, di portare a casa il risultato per le compagne e per la Nazione e che ciò le provocava stress. 

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