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Biathlon , Interviste

Biathlon – Quando una telecronaca è troppo invadente. Stina Nilsson a SVT: “È un po’ un imbroglio”

Manca poco più di un mese e mezzo all’apertura della stagione invernale per i biathleti svedesi, con la consueta prima nazionale a Idre Fjäll. Lo scorso anno, la Short Individual inaugurale è stata vinta tra le donne da Tilda Johansson, che si è poi imposta nella Classifica Generale di IBU Cup, seguita da Johanna Skottheim e Anna Magnusson.
Un altro risultato però, in quella circostanza, aveva lasciato tutti stupiti: fino all’ultimo poligono, infatti, Stina Nilsson, al debutto come biatleta, si stava già giocando qualcosa di importante. Proprio sul secondo tiro in piedi qualcosa è andato storto, con tre errori che l’hanno relegata in 13esima piazza. Oggi, dieci mesi dopo, SVT è in grado di dare una spiegazione a quanto accaduto e, in parte, può in un certo senso dirsi responsabile di quel risultato.
Durante l’autunno, la televisione pubblica svedese manderà in onda sul proprio sito streaming una serie di documentari dal titolo “Best when it counts” dedicata alla strada della nazionale verso i Campionati del Mondo di Oberhof della scorsa stagione, in cui gli atleti svedesi hanno fatto incetta di medaglie. In un frammento del documentario, racconta Expressen, si può vedere proprio quanto accaduto a Nilsson nel corso di quella short individual.
Dopo il traguardo, Stina Nilsson non sembra particolarmente tranquilla. In primo luogo, cerca freneticamente un paio di sci che non sa dove ha dimenticato, e quando la telecamera la raggiunge, la 30enne è vista mentre è intenta a radunare le sue cose dopo la delusione della gara. Poi arriva la spiegazione: “ Sento la trasmissione di SVT(durante la serie di tiro, ndr), sono troppo vicini. Sento anche "oh errore lì". È un po’ un imbroglio sentire dove sono gli errori”
L’allenatore di tiro Jean-Marc Chabloz, che era con lei, consapevole della telecamera di SVT di fianco a loro, scherza con l’operatore: “Maledetta SVT, ora ti prendiamo subito”. Tuttavia Nilsson chiarisce che non c’è nulla da biasimare “è solo chee sono diventata molto passiva da lì in poi.”
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