Cinque mesi fa, al termine della stagione invernale, la biatleta svedese Linn Persson ha subito due interventi chirurgici, alla spalla prima e all’inguine poi. Anche se ha ancora molto lavoro da fare in riabilitazione, Persson è soddisfatta di aver effettuato le due operazioni.
“Se penso all’inguine, la differenza è enorme. Posso correre di nuovo, come non ho potuto per tutto lo scorso anno. È una grande libertà poterlo fare e allenarsi è diventato molto più divertente” dichiara all’Expressen dalla Francia, dove è in ritiro con la nazionale, per la prima volta quest’estate, a Font Romeu [dove è presente anche l’azzurro Lukas Hofer, ndr]. “L’anno scorso potevo andare in bicicletta e pattinare, ma non potevo sciare tanto in classico. Adesso posso fare tutto, non ci sono restrizioni.”
Nonostante negli ultimi anni sia stata limitata molto limitata nei suoi allenamenti a causa dei problemi alla spalla a cui poi si è aggiunta l’ernia inguinale, la scorsa stagione è stata la migliore per la 29enne. Per lei sono infatti arrivati i primi podi individuali in Coppa del Mondo e, ciliegina sulla torta di un’ottima stagione, ha conquistato due medaglie ai Mondiali di Oberhof, un argento nell’Individuale e un bronzo nella Sprint. Ciononostante ha deciso comunque di sottoporsi ai due interventi, in primis per eliminare il dolore, ma anche per poter guarire in generale. “È fantastico vedere i miglioramenti tra due sessioni di allenamento, quando di solito ci vogliono sei mesi prima di vedere i risultati. È molto motivante"
Tuttavia, se nella riabilitazione dell’inguine sono stati fatti grandi progressi, non si può dire lo stesso per la spalla, per cui sono previsti tempi più lunghi di guarigione. Nel raduno in quota del resto, pur partecipando agli allenamenti con la squadra, per lei c’è ancora molto lavoro differenziato in palestra. “Va un po’ ad alti e bassi, alcuni giorni si irrita un po’ e per questo devo fare potenziamento. È un processo e devo affrontarlo giorno per giorno.”
Tuttavia, se nella riabilitazione dell’inguine sono stati fatti grandi progressi, non si può dire lo stesso per la spalla, per cui sono previsti tempi più lunghi di guarigione. Nel raduno in quota del resto, pur partecipando agli allenamenti con la squadra, per lei c’è ancora molto lavoro differenziato in palestra. “Va un po’ ad alti e bassi, alcuni giorni si irrita un po’ e per questo devo fare potenziamento. È un processo e devo affrontarlo giorno per giorno.”
Con il ritorno della tappa inaugurale di Coppa del Mondo proprio in Svezia, ad Östersund, la tentazione di tornare ai blocchi di partenza proprio nella tappa di casa potrebbe essere grande, ma Persson rimane con i piedi per terra.
“Non saprei, non si può dire nulla al momento. Vedremo. È troppo presto. La riabilitazione funziona bene, ma devo rimettermi in forma per poter gareggiare. L’obiettivo è chiaramente quello di star bene prima di pensare alle gare” Persson è consapevole che potrebbe volerci molto tempo prima di poter competere di nuovo. “Ma chiaramente spero di poter gareggiare quest’inverno”
Anche l’allenatore della nazionale, Johannes Lukas, conferma che per l’atleta la strada per tornare ad indossare un pettorale di gara, potrebbe essere ancora lunga. “Lavora molto duramente e attorno a lei c’è un’ottima équipe medica. Ci vuole tempo ed è difficile fare un piano a lungo termine.”