La scorsa primavera è stato chiaro che Maurice Manificat sarebbe rimasto fuori dalla Squadra A della nazionale francese, proseguendo il suo percorso nei quadri della Federazione Francese nell’Equipe de France relève, la squadra B francese, guidata da Mathias Wibault, ex compagno di squadra, con al suo interno sei atleti molto più giovani di lui.
Il campione francese, atleta simbolo del movimento transalpino da tantissimi anni, è però entusiasta di questa nuova avventura e sente che il percorso è quello giusto, come da lui stesso confermato in una lunga intervista ai colleghi di Nordic Magazine: «È un bel gruppo con ragazzi più giovani. A parte Arnaud Chautemps, con il quale ho una differenza di età minore (11 anni, ndr), hanno tutti 15 o 16 anni meno di me. È un gruppo che mi riporta alla mia giovinezza. Sono un bambino cresciuto! Ci siamo divertiti tantissimo trascorrendo una fantastica estate divisa in tre blocchi di due settimane a Prémanon nei mesi di giugno, luglio e agosto. Ero in stanza con Rémi Bourdin e Arnaud Chautemps. Abbiamo fatto degli ottimi allenamenti sotto la direzione di Mathias (Wibault), che in passato è stato un mio compagno di squadra da atleta. Lo conosco bene perché, tra l’altro, è del Monte Bianco come me e abbiamo fatto il liceo insieme. È divertente incontrarlo e averlo come allenatore. È molto diligente in quello che fa, nell’organizzazione delle sessioni e nella programmazione. Lavoriamo bene insieme e questo mi dà nuova energia e un nuovo quadro, che cambia molte cose».
Manificat è felice dell’estate fin qui avuta: «Mi sono subito inserito nel gruppo. Era la mia volontà perché avrei potuto anche scegliere di fare la cosa solo a metà e allenarmi da solo per il resto del tempo. Volevo essere in un gruppo. Sono cresciuto con questo spirito ed è una parte importante della performance avere un team forte. Siamo sette ragazzi e ci divertiamo molto, il che aiuta a far andare bene le sessioni. Ci spingiamo avanti. I giovani sono contenti che io sia lì e io sono felice di stare con loro. È dare e avere! Ho trascorso un’estate abbastanza regolare e ho potuto seguire la preparazione esattamente come desideravo. È bello chiudere il mese di agosto in buone condizioni e aver digerito tutto il lavoro fatto che, per di più, deve continuare. Non ci arrendiamo e manteniamo lo stesso programma».
Lo scorso weekend, in occasione del Challenge Vincent Vittoz, Manificat è stato subito protagonista, ottenendo una vittoria e un secondo posto. «È stato un fine settimana totalmente in tecnica classica, il che è positivo perché riflette il nostro inizio di stagione in cui ce ne saranno molti. È stato bello potersi concentrare su questo aspetto, soprattutto perché in Francia ci sono più gare a skating. Sabato, sulla pista di Les Tuffes, è stato un inizio. Le mie sensazioni erano giuste, ma era difficile gareggiare con la pioggia. Domenica invece, con la salita e uno sforzo continuo che apprezzo molto più dei giovani, ho fatto una bellissima gara. Ho potuto esprimermi pienamente e mi sono sentito davvero bene. Ho potuto fare un lavoro tecnico e provare cose ritrovando il clima da gara. Ho smaltito bene il volume di allenamento e possiamo continuare la preparazione con tranquillità. Questo evento, oltretutto, non era stato preparato ad hoc perché seguiamo un programma più globale: è stato un bel test e un punto di passaggio per cercare di mettere in pratica quanto lavorato in estate».
Ma a 37 anni, quali sono gli obiettivi che Manificat si è posto in vista della prossima stagione? Ovviamente il campione francese vuole ritrovare al più presto la Coppa del Mondo: «L’obiettivo, rilianciandomi attraverso Coppa di Francia ed OPA Cup, è quello di ottenere la convocazione per la Coppa del Mondo al Tour de Ski. Nel momento in cui avrò avuto delle buone sensazioni e fatto delle buone prestazioni per essere selezionato per il Tour de Ski, sarà fantastico e una scommessa vincente. Ovviamente l’obiettivo non è solo essere convocato, ma ricercare la massima prestazione possibile essendo il più regolare possibile e divertendomi. Cerco però di non fissare un obiettivo specifico perché, alla fine, sto ricostruendo. L’obiettivo è sicuramente il ritorno in Coppa del Mondo, ma in che tempi e in che modalità è da definire, anche se di primo acchito punto a questo Tour de Ski. In ogni caso dovrò fare bene fin dall’inizio! Dovrò essere molto bravo. È troppo presto per dire in base a quale prestazione considererei il mio inverno un successo, ma almeno sarà necessario un ritorno alla Coppa del Mondo».
Insomma, anche Manificat dovrà qualificarsi. Affrontarlo in OPA Cup sarà un bel banco di prova per gli azzurri che, come lui, dovranno conquistarsi la convocazione in Coppa del Mondo.
Sci di fondo – Manificat ha ben chiaro l’obiettivo: “Dalla Coppa di Francia e OPA Cup per ritrovare la Coppa del Mondo e il Tour de Ski”
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