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Biathlon, Mondiali Estivi – Il croato Legovic domina la pursuit juniores; che bravo Enkhbat, porta la Mongolia in top ten!

Il biathlon allarga ulteriormente i suoi orizzonti e accoglie la medaglia d’oro del baby prodigio Matija Legovic. Il giovanissimo croato, addirittura classe 2005, non ancora diciottenne, ha dominato l’inseguimento del Mondiale Estivo Junior di Brezno-Osrblie, con una prestazione sontuosa al tiro e sugli skiroll.
Partito dalla quarta posizione della sprint, Legovic ha dominato la gara, agganciando immediatamente gli ucraini partiti davanti a lui e, nonostante un errore nella prima serie, ha preso definitivamente la testa già all’uscita del secondo poligono. Da allora non ha più sbagliato, vedendo il suo vantaggio aumentare in maniera considerevole giro dopo giro, fino a tagliare il traguardo in trionfo con un vantaggio di un minuto netto sull’ucraino Mandzyn (1-0-2-0) che in volata si è imposto sul connazionale Borkovskyi, oro nella sprint, penalizzato da cinque errori, due dei quali nell’ultima serie. Ai piedi del podio, l’argento di ieri, l’ucraino Kinash, che si è messo fuorigioco sin dall’inizio con tre errori nella serie iniziale a terra, per poi risalire la classifica fino alla quarta posizione finale a 1’16"4.
Quinta posizione per lo slovacco Borgula, uscito però certamente amareggiato da questa gara. Il padrone di casa aveva infatti sperato di salire sul podio, ma è incappato in una serie negativa in piedi, quando ha commesso tre errori. Borgula ha ingaggiato un bel duello per l’argento con Borkovskyi, ma entrambi sono caduti nella trappola dell’ultima serie, facendo così gioire Mandzyn.
Sesta piazza per il polacco Gunka, che ha recuperato dalla ventitreesima posizione di ieri, nonostante un’altra giornata imprecisa al poligono, con ben cinque errori commessi.
Da mangiarsi le mani anche la prova del ceco Abraham, che ha mancato la bellezza di dieci bersagli nel corso della gara, chiudendo al decimo posto a 2’27"4 dal vincitore. Il ceco ha mostrato fragilità al tiro per tutto il weekend, mancando in totale ben 28 bersagli!
Infine, possiamo certamente dire che a sorridere al termine di questa gara sarà anche l’IBU, vista la grande prestazione del mongolo Enkhsaikhan Enkhbat, capace di chiudere in uno straordinario nono posto, con una prova di grande solidità al tiro, dove ha commesso appena due errori. L’ennesima dimostrazione che il biathlon sta allargando sempre di più gli orizzonti, conquistando anche nazioni che ai più superficiali sembrano esotiche, ma in realtà hanno grande passione e potenziali talenti, se indirizzati nella maniera giusta.

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