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La pioniera dell’uguaglianza: ecco Jacqueline Stark, la prima donna alla guida della Combinata Nordica!

La combinata nordica prosegue la sua lotta per l’uguaglianza di genere, non soltanto in pista ma anche fuori. Un passo importante è stato infatti compiuto nella governance sportiva con Jacqueline Stark che è diventata la nuova presidente del Comitato Combinata Nordica, prendendo il posto che era stato di Horst Hüttel.
Jacqueline Stark ha grande esperienza in questo campo, avendo fatto parte del Comitato Organizzatore di Seefeld a partire dal 2013, lavorando nell’organizzazione del Triple di combinata nordica e ai Mondiali di Sci Nordico che si sono svolti a Seefeld nel 2019. Due anni dopo, è diventata presidente del suo sci club di casa a Seefeld e ha quindi assunto il ruolo di capo del Comitato Organizzatore del Triple di combinata nordica.

Nel frattempo, sempre dal 2019, Stark lavora anche per la Federazione austriaca di sci (ÖSV), in particolare nei settori Combinata Nordica e Salto con gli Sci, come Coordinatore Sportivo e Consulente Giovanile, essendo responsabile delle nomine degli atleti per varie competizioni e coordinando alloggi, trasporti e allenamenti per le squadre austriache. Un ruolo che lei ha definito: "Il lavoro dei sogni".
ll sito della FIS ha pubblicato un’interessante intervista alla dirigente, che ha fornito approfondimenti sul suo nuovo ruolo, svelato i suoi obiettivi e parlato del futuro che immagina per la combinata nordica sotto la sua guida. «Horst ha dato un contributo molto importante alla combinata nordica per molti anni e voglio assolutamente costruire su queste basi. I miei compiti includono la preparazione degli incontri in autunno e in primavera, nonché la costruzione e il rafforzamento del legame con le nazioni e con tutta la nostra famiglia nordica. Uno dei punti più importanti per me è il regolare scambio di informazioni, perché solo se lavoriamo tutti nella stessa direzione, possiamo prendere le giuste decisioni per l’ulteriore sviluppo della combinata nordica».
Ma quali sono i punti di forza che aiuteranno Stark a svolgere al meglio il suo ruolo? È lei stessa a svelarli: «Sono una donna d’azione! La mia forza sta nella comunicazione e nell’attuazione diretta. Sono molto ambiziosa e orientata al risultato nel mio lavoro e nel mio modo di pensare. Per me è importante trasformare le parole in fatti e mi affido alla mia capacità di costruire dei buoni rapporti interpersonale, che ritengo essere uno strumento potente con cui si può ottenere molto». 
La dirigente austriaca è orgogliosa di essere la prima donna non soltanto a capo del comitato della combinata nordica, ma proprio alla guida di un qualsiasi comitato FIS. «Credo fermamente che questo sia stato un primo passo molto importante verso l’uguaglianza di genere della FIS. In generale, lo sport è una delle piattaforme più potenti per promuovere l’uguaglianza di genere. L’interazione tra donne e uomini è molto importante nel processo perché, indipendentemente dal genere, ognuno porta i propri punti di forza e può ottenere grandi risultati. Sono convinta che faremo ulteriori progressi in futuro se utilizzeremo di conseguenza le capacità di tutti, agiamo come una comunità e ci trattiamo reciprocamente con rispetto e in uno spirito di collaborazione. Sono molto orgogliosa di aver posto una pietra miliare come donna e spero di essere in grado di diventare un modello. Non vedo davvero l’ora di affrontare qualsiasi sfida che questa posizione comporta».
Le sfide certamente non mancheranno in un periodo complicato per la combinata nordica: «A causa della decisione presa lo scorso anno dal Comitato Olimpico Internazionale, la combinata nordica deve affrontare molte sfide. Vorrei rafforzare ancora di più il legame tra le nazioni attraverso un regolare scambio di informazioni e sviluppare lo sport insieme. Per me è molto importante poter restituire qualcosa al nostro sport e poter dare un contributo. Dobbiamo mostrare al mondo quanto sia straordinario e vario lo sport della combinata nordica e quanto siano importanti per noi i prossimi passi per offrire alla giovanissima disciplina della combinata nordica femminile l’opportunità di svilupparsi ulteriormente e realizzare il sogno delle atlete di partecipare alle Olimpiadi invernali».

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