La Francia scende in campo e si candida per ospitare le Olimpiadi invernali 2030. L’ufficialità è giunta nelle scorse ore mediante un comunicato stampa ufficiale diramato dal Comitato Olimpico transalpino.
In esso si legge che "in stretta consultazione con David Lappartient, presidente del Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese (CNOSF) e Marie-Amélie Le Fur, presidente del Comitato Paralimpico e Sportivo Francese (CPSF), Laurent Wauquiez, presidente della Regione Auvergne-Rhône-Alpes, e Renaud Muselier, presidente della Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur, hanno espresso oggi la volontà di proporre al movimento sportivo e allo Stato di presentare una domanda congiunta al CIO per ospitare gli eventi dei Giochi olimpici e paralimpici Invernali 2030".
In esso si legge che "in stretta consultazione con David Lappartient, presidente del Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese (CNOSF) e Marie-Amélie Le Fur, presidente del Comitato Paralimpico e Sportivo Francese (CPSF), Laurent Wauquiez, presidente della Regione Auvergne-Rhône-Alpes, e Renaud Muselier, presidente della Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur, hanno espresso oggi la volontà di proporre al movimento sportivo e allo Stato di presentare una domanda congiunta al CIO per ospitare gli eventi dei Giochi olimpici e paralimpici Invernali 2030".
Dopo la rassegna estiva a cinque cerchi che si terrà la prossima estate a Parigi, dunque, i francesi ci riprovano, forti di un’ambizione che, oltre alle sfide sportive, "fa parte di una trasformazione dell’economia e dell’ambiente degli sport invernali e di un obiettivo di promozione del nostro eccezionale patrimonio naturale, culturale e turistico".
Il Paese ha ospitato in tre occasioni le Olimpiadi invernali (Chamonix nel 1924, Grenoble nel 1968 e Albertville nel 1992) e possiede "un’esperienza e un know-how unici nell’organizzazione di grandi eventi sportivi internazionali".
I Giochi transalpini, qualora divenissero realtà, dovranno soddisfare alcuni obiettivi già individuati, a partire dalla necessità di tenere conto delle problematiche legate alla conservazione della biodiversità e all’accelerazione del riscaldamento globale, le cui conseguenze sono maggiori nelle aree montane.
Non va poi trascurata la possibilità, anzi, il dovere di utilizzare le infrastrutture esistenti, alcune delle quali "reduci" dai Giochi olimpici di Albertville nel 1992, e di massimizzare gli impatti positivi dell’evento per i territori, gli atleti e i giovani. Così, si andrà incontro alla fondamentale riduzione dei costi di organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, puntando al contempo a garantire il loro finanziamento attraverso entrate private.
"I Giochi in Francia – recita ancora la nota – sono anche l’occasione per i nostri sportivi francesi di brillare in ‘casa’ e di emozionare, attraverso le loro imprese, tutti i connazionali, rafforzando inoltre il ruolo dello sport nella società e nella vita quotidiana dei francesi".
Le due Regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra hanno peraltro "enormi risorse, con una cultura sportiva profondamente radicata e una densità di attrezzature senza pari al mondo. Estremamente dinamici sul piano economico, sociale, ambientale, culturale e turistico e facilmente accessibili, hanno ciascuno l’esperienza nell’organizzazione di grandi eventi sportivi internazionali. È con passione ed entusiasmo, quindi, che gli attori interessati valuteranno quindi le condizioni per una possibile candidatura ai Giochi olimpici e paralimpici invernali".
Nelle prossime settimane sarà svolto un lavoro congiunto, che coinvolgerà tutti i servizi statali competenti, che dovrebbe permettere di identificare i vantaggi di una candidatura francese nelle regioni Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Alvernia-Rodano. L’obiettivo è quindi quello di poter adottare collettivamente, dopo un’ampia consultazione, una decisione a metà settembre 2023.