Coppe del mondo, medaglie mondiali e olimpiche, tante emozioni regalati ai suoi tifosi, sempre con il sorriso. Dorothea Wierer è senza dubbio una delle atlete degli sport invernali più amate in Italia e all’estero, una campionessa nata e formata nel suo Südtirol, "born and bred" come dicono gli inglesi dei propri campioni.
Alla sua provincia, Wierer ha dedicato una bella intervista apparsa oggi sulla Gazzetta dello Sport, a cura del collega Luca Castaldini.
La campionessa azzurra, capace lo scorso anno di salire ancora sul podio della classifica generale della Coppa del Mondo, ha iniziato parlando del periodo post stagionale quando ha staccato, anche se ha fatto solo una settimana di vacanza a Dubai, direttamente da Oslo, per poi tornare a casa: «Avevo voglia di tornare in Alto Adige, durante l’anno sono praticamente stata via sempre».
Wierer ha raccontato che al mare è riposo completo per lei, in quanto è "scarsissima a nuotare" e preferisce quindi prendere il sole, definendosi una "lucertola". Anche perché ogni tanto un po’ di riposo è necessario, visto che in estate la preparazione alla stagione è sempre piuttosto impegnativa. Wierer ne ha parlato, facendo capire quanto il Südtirol sia perfetto per la preparazione: «Corsa, bici, skiroll, yoga sono tutte attività propedeutiche al biathlon. La corsa è importantissima, quella su pista d’atletica. Tra Dobbiaco, Riscone, Brunico, non ho problemi a trovare impianti. Per quanto riguarda la bici, a inizio preparazione, non avendo gambra, preferisco stare sul piano, sulle ciclabili, soprattutto quella della Val Pusteria puntando verso Lienz. Oppure verso Bressanone. In alternativa c’è quella da Bolzano a Merano. Le salite? Mi piaccio quelle verso il Passo della Mendola o della Val Martello. Anche quella del Passo di Stalle è molto divertente. Ho fatto anche lo Stelvio l’anno scorso, salendo dal nostro versante, da Trafoi. È tosto ma una volta che sei in cima la soddisfazione è immensa. Alla fine pedalo quattro-cinque ore a ogni uscita».
Wierer ha raccontato di aver un po’ paura di andare in mountain bike, anche se anni fa la utilizzava per fare percorsi suggestivi. Anche perché l’azzurra ama la natura: «Mi piace molto il trekking. Cerco di alternare itinerari turistici e meno battuti. Tra i primi vorrei consigliare l’Alpe di Siusi, dove l’anno scorso ho visto delle marmotte stupende appena nate, o la Val Pusteria. Tra i secondi Valles, sopra Rio Pusteria. Notti in tenda? Mi piacerebbe, ma ho paura dei temporali. Ne passavamo con i miei quando ero piccola, però nella zona di Anterselva. Arrampicata? Ne ho fatta ma anni fa, solo in palestra, all’aperto solo in Valle Aurina. Non posso fare tutto, negli ultimi anni mi è mancato il tempo».
Ovviamente, fondamentale nell’allenamento di una biatleta è lo skiroll: «È molto allenante perché permette di riprodurre il gesto tecnico dello sci di fondo. L’altro giorno ho fatto 50 km, ma noi ci basiamo più sulle ore. Chi non ha mai provato gli skiroll, potrebbe iniziare con i pattini a rotelle, magari sulle piste dedicate. Qui ne abbiamo ad Anterselva o in Val Martello».
Wierer ha raccontato poi dello yoga, che è entrato nella sua routine: «Abbiamo capito che è fondamentale per la prevenzione degli infortuni. Lavorando sulla mobilità, allunghi e rilassi tutto il corpo anche dove sei un po’ più bloccato».
Tanti anni di allenamenti e viaggi non hanno ancora permesso a Wierer di vedere tutto quanto ha da offrire il suo bellissimo Südtirol: «Vorrei andare alla Plose, sopra Bressanone e a Malles, in Val Venosta. So che sono zone deliziose, ma tra gare e allenamenti mi manca il tempo».
Biathlon – Dorothea Wierer e l’allenamento nel suo Südtirol: “Ecco i miei luoghi preferiti”
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