Home > Notizie
LINK

Musetti in crescita, parla il suo coach: “Se gioca bene vale il 7-8°posto nel ranking”

"Tutto il lavoro che avevamo fatto nel corso dell’anno e che non si era visto nella prima parte di stagione è iniziato a venir fuori durante i tornei sulla terra. Già a Roma si erano visti dei buoni segnali e Parigi è una conseguenza di questo progresso. Poi al Roland Garros lui è arrivato trovando delle buone sensazioni: le condizioni a lui piacevano, e purtroppo Lorenzo è ancora un giocatore che deve avere delle buone sensazioni per giocare bene.
Dico purtroppo perché se vuole raggiungere gli obiettivi che si è prefissato deve essere in grado di portare a casa le partite anche quando le sensazioni non sono buone, e questo per il momento non riesce a farlo”: inizia con queste parole l’intervista di Betwayinsider a Simone Tartarini, il coach di Lorenzo Musetti che non vuole nascondersi e punta a sbocciare nei prossimi mesi – dopo un avvio di 2023 al di sotto delle aspettative che erano state poste sulle spalle di un talento che ha tutte le carte in regola per diventare un big del tennis italiano e non solo.

Musetti che sogna di giocare sull’erba e gli obiettivi futuri di classifica

Se anche Musetti è uno dei nomi da tenere d’occhio quando si pensa alle statistiche legate alle scommesse per Wimbledon il motivo è semplice – basta guardare a come sta lavorando per adattare il suo gioco alla nuova superficie: “Quando era bambino lui sognava sempre di giocare sull’erba, ma purtroppo ci ha sempre giocato pochissimo.
L’obiettivo sull’erba è quello di essere più propositivo soprattutto in fase di risposta. Si tratta di una questione più mentale che tecnica, deve essere più pronto a scegliere le soluzioni e ad implementarle. Secondo me lui può fare bene anche sull’erba, perché ha fatto vedere sul veloce che le armi tecniche le ha, deve solamente convincersi di poterlo fare. Quindi bisogna evitare di allontanarsi troppo dal campo, giocare troppo con il taglio sotto la palla, diventare troppo difensivo, e tutto parte dall’aspetto mentale. Essere testa di serie o meno secondo me cambia poco: sì, si evitano i più forti all’inizio, ma c’è da dire che sull’erba i livelli cambiano un po’ in funzione delle tipologie di gioco”.
L’importante è smetterla di nascondersi, di non mettere da parte le ambizioni sperando di macinare gioco e soprattutto risultati: “Lorenzo, quando esprime il suo tennis, vale i primi 7-8 del mondo; quando invece non lo esprime vale un tennista fuori dai 100. Il problema di Lorenzo non è il livello tecnico-tattico, che per me è anche migliore a quello di tanti altri, anche Top 10. Solo che per essere in quelle posizioni di classifica bisogna vincere le partite anche quando le cose non vanno bene. Lorenzo, invece, quando le cose non vanno bene va troppo presto in frustrazione e butta via la partita.
Il problema si origina soprattutto da un problema tecnico: quando non sente bene un colpo, come il servizio per esempio, va in frustrazione e non prova a vincere comunque la partita. Per salire in classifica bisogna imparare ad essere più costanti: Lorenzo è arrivato alla classifica attuale con 13 sconfitte al primo turno. La forbice tra “far bene” e “far male” è ancora troppo ampia per lui, deve imparare ad essere più costante”. Ci riuscirà? Staremo a vedere.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image