In tanti si domandano come faccia la Norvegia a essere da anni la squadra più forte del circuito di Coppa del Mondo di sci di fondo. Un quesito al quale ha provato a rispondere Emilien Tasset, skiman francese che dall’anno scorso lavora per la Nazionale scandinava.
Ai microfoni di "Nordic Magazine", il transalpino ha spiegato di avere un legame molto stretto con i fondisti norvegesi, in quanto bisogna comprendere al massimo le loro aspettative e i loro bisogni: "Ci scambiamo messaggi ogni giorno per organizzarci e li informiamo sui nuovi arrivi – ha asserito –. Ogni atleta ha le sue preferenze e noi ci adeguiamo anche a questo".
Ai microfoni di "Nordic Magazine", il transalpino ha spiegato di avere un legame molto stretto con i fondisti norvegesi, in quanto bisogna comprendere al massimo le loro aspettative e i loro bisogni: "Ci scambiamo messaggi ogni giorno per organizzarci e li informiamo sui nuovi arrivi – ha asserito –. Ogni atleta ha le sue preferenze e noi ci adeguiamo anche a questo".
Tasset ha contribuito con il suo operato alla vittoria della Coppa del Mondo overall da parte di Tiril Udnes Weng: "È motivo di orgoglio, ma è stata anche una sorpresa – ha ammesso –. Non ci aspettavamo che mantenesse un simile livello ed è stata una sfida costante produrre sci per alte prestazioni in ogni gara. Sono anche molto fiero di aver preso parte al podio di Hans Christer Holund al Tour de Ski e alle numerose medaglie ai Mondiali di Planica 2023".
Ma qual è la vera ragione dello strapotere della Norvegia? Tasset ha innanzitutto affermato che lo sci è radicato nella società norvegese, tanto che la popolazione locale sa che non tutti gli sciatori in erba diventeranno campioni olimpici, ma potranno comunque lavorare nel settore, perché c’è molta richiesta. In Nazionale, poi, c’è una "ricerca estrema della performance: prendiamo molto sul serio la qualità del lavoro per ottimizzare ogni dettaglio. Non è necessariamente una questione di budget o di forza lavoro più ampia. I mezzi ci sono, ma soprattutto c’è una metodologia guidata da ricerca, sviluppo, scienza e professionalità".