Non tutte le convivenze, alla fine, sfociano in un matrimonio e la Francia di biathlon lo sa bene. Il direttore delle Nazionali transalpine, Stéphane Bouthiaux, ha infatti annunciato che i gruppi A e B non affronteranno congiuntamente la preparazione estiva in vista della prossima stagione invernale, bensì seguiranno strade separate.
"Ci abbiamo provato, ma i risultati non sono stati convincenti", ha spiegato ai microfoni di "Nordic Magazine", aggiungendo: "Ci siamo resi conto che erano gruppi troppo grandi da gestire, se convocati nello stesso luogo allo stesso momenti. Quindi c’erano più svantaggi che vantaggi".
"Ci abbiamo provato, ma i risultati non sono stati convincenti", ha spiegato ai microfoni di "Nordic Magazine", aggiungendo: "Ci siamo resi conto che erano gruppi troppo grandi da gestire, se convocati nello stesso luogo allo stesso momenti. Quindi c’erano più svantaggi che vantaggi".
Affermazioni che fanno il paio con quelle di Simon Fourcade, nuovo allenatore della Nazionale maschile (insieme a Jean-Pierre Amat, ndr): "I vantaggi risiedevano soprattutto negli scambi che si potevano originare tra gli allenatori presenti. È molto complicato mettere in piedi programmi comuni con trenta atleti".
Si tratta perciò di una retromarcia rispetto al 2022, quando le Nazionali A e B si erano allenate insieme nelle varie tappe dell’estate francese, anche se non ci troviamo di fronte a una chiusura drastica; infatti, negli spazi esistenti tra un ritiro e l’altro, gli allenatori potranno lavorare con qualsiasi biatleta, a prescindere dal suo gruppo di appartenenza.
Si tratta perciò di una retromarcia rispetto al 2022, quando le Nazionali A e B si erano allenate insieme nelle varie tappe dell’estate francese, anche se non ci troviamo di fronte a una chiusura drastica; infatti, negli spazi esistenti tra un ritiro e l’altro, gli allenatori potranno lavorare con qualsiasi biatleta, a prescindere dal suo gruppo di appartenenza.