Sorride Lisa Vittozzi, la detentrice della coppa di specialità individuale si gode il primo raduno insieme alle compagne di squadra. Certo, il cielo nuvoloso e le temperature più basse rispetto alle abitudini del periodo, non consentono a lei e alle sue compagne di godersi anche un po’ la spiaggia nel contesto del raduno toscano che si svolge tra Viareggio, dove risiedono le azzurre, e Lucca, dove si recano al poligono di Tiro a Segno Nazionale per sparare e alla Palestra Ego Wellness Resort per l’allenamento di forza. Ma l’obiettivo è ovviamente quello di lavorare, quindi poco cambia a Vittozzi, reduce anche da una settimana al mare alle Mauritius insieme al compagno.
Al termine dell’allenamento di tiro da fermo, utile a riprendere un po’ il ritmo, l’azzurra del CS Carabinieri ha parlato al microfono di Fondo Italia, intervista che potete vedere integrale nel video posto sotto l’articolo.
Vittozzi è partita dal piacere di aver ritrovato le sue compagne di squadra, per poi spiegare quanto sia stata importante per lei aver staccato un po’ dopo una stagione emozionante che le ha portato via tante energie: «La stagione passata è stata soddisfacente ma molto stancante, perché ho dovuto sempre mantenere la concentrazione alta e a fine stagione ero scarica. Ho saputo riprendermi i miei spazi, staccare dal biathlon ed ora sono come nuova».
Un anno dopo si riparte sempre da Viareggio, ma il suo approccio alla preparazione è diverso: «Un anno fa partivo con tanti dubbi e domande, ora vengo da una stagione molto positiva, anche se so di dover migliorare su certi aspetti su cui voglio lavorare in estate. La motivazione è sempre molto alta e sono ottimista.
Gli aspetti da migliorare li avevo già immagazzinati bene durante la passata stagione, perché non ero soddisfatta di come avevo approcciato alcune gare. So dove intervenire per alzare ulteriormente il livello, ho dimostrato di essere lì ma voglio cercare di essere più costante possibile, specie con il discorso degli scarti».
Vittozzi ha quindi parlato di quanto sia sempre difficile tenere alta la concentrazione, soprattutto in inverno, quando non si ha la possibilità di staccare, rispetto all’estate quando bisogna essere mentalmente super concentrati soltanto in determinate occasioni, quando richiesto.
Infine la sappadina, che si è fermata anche a parlare con una delegazione del Comitato Appennino Toscano, guidata dal presidente Francesco Contorni, è tornata sul Mondiale di Oberhof, quando la febbre sembrava pregiudicarle l’evento iridato, ma appena tre giorni dopo vinceva la medaglia di bronzo nell’individuale, aprendo poi la strada alle successive due medaglie di squadra.
«Dopo la sprint avevo passato la notte in bianco – ha ricordato Vittozzi – poi il giorno successivo avevo febbre a 39 e ossa rotte. Sicuramente non era stato bello, perché ero arrivata al Mondiale con le migliori sensazioni e saltare l’inseguimento era una pugnalata. Allora non mi sono abbattuta, ho fatto di tutto per recuperare perché sapevo che l’individuale era la mia gara. Ce l’ho fatta, ma ovviamente sono stata anche fortunata che non me la sono portata dietro una settimana. Lunedì mattina ero uno straccio ma ero ugualmente andata ad allenarmi per provare a testarmi, per poi decidere di partecipare martedì. Nel giorno della gara non mi aspettavo una medaglia, l’obiettivo era limitare i danni e sentire le mie sensazioni. Al primo giro ero un po’ con la retromarcia, ma avevo ottimi tempi, così ho proseguito facendo il mio lavoro anche al tiro ed è stato piacevole, pure se ho mancato l’oro di un soffio. È stato un giorno stancante ma soddisfacente, in quel momento sono stata davvero orgogliosa di me, ho tirato fuori le unghie».
VIDEO, Biathlon – Lisa Vittozzi: “So dove intervenire per migliorare. A Oberhof la mancata pursuit è stata una pugnalata, ma ho tirato fuori le unghie e sono orgogliosa”
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