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Biathlon – Klaus Höllrigl (dt Italia): “Vi spiego le nostre scelte per la stagione 2023/2024”

È in viaggio dall’incontro IBU a Monaco di Baviera alla Toscana, dove si unirà al primo raduno stagionale del gruppo femminile della nazionale italiana di biathlon. Il dt del biathlon italiano, Klaus Höllrigl vive ovviamente un periodo molto impegnativo, quello in cui si deve avviare tutta la macchina organizzativa in Italia ma anche in campo internazionale.

Tante le conferme rispetto alla passata stagione sia negli elementi all’interno delle squadre azzurre che negli staff tecnici, anche se il dt azzurro spiega a Fondo Italia il primo cambiamento. Infatti, se la squadra femminile continuerà a lavorare assieme in un gruppo composto da nove atlete, Lisa Vittozzi e le otto compagne del gruppo Milano-Cortina 2026, quella maschile sarà divisa in due mini gruppi: da una parte Wierer e gli uomini che hanno preso parte al Mondiale, dall’altra il resto del gruppo maschile.

«Il progetto prevedeva che dopo una fase iniziale con un’unica squadra più folta – ha chiarito Höllriglsaremmo poi andati avanti con gruppi più piccoli già quest’anno o nella prossima stagione. Al momento abbiamo ritenuto che fosse più il caso di farlo con la squadra maschile, mentre con quella femminile abbiamo deciso di proseguire ancora come nella passata stagione. In ogni caso, anche gli uomini lavoreranno tutti assieme una volta ogni due raduni».

Questa divisione iniziale, però, non significa che i pettorali per la Coppa del Mondo siano già assegnati: «No, non c’è nulla di deciso, queste valutazioni le faremo soltanto a fine autunno quando andremo sulla neve. In occasione del raduno che faremo al Nord nel mese di novembre già procederemo con la divisione tra chi farà Coppa del Mondo, maschile e femminile, e chi IBU Cup».

Chi lavorerà ancora con gli uomini sarà ancora Dorothea Wierer. Dopo i risultati dello scorso anno, Höllrigl non ha mai pensato di cambiare: «Direi che la decisione è stata piuttosto semplice, la logica conseguenza della stagione che ha fatto, visto che è andata forte sugli sci, ha sparato bene e ha chiuso al secondo posto nella generale. Direi che non ci fossero molti motivi per cambiare una cosa che ha funzionato».

I gruppi femminile e maschile lavoreranno poi insieme a fine agosto, in occasione dei Campionati Italiani Estivi e in successivi test, oltre che al raduno al Nord di novembre quando si formeranno i gruppi di Coppa del Mondo e IBU Cup.

Tra uomini e donne sono state diverse le scelte fatte anche riguardo i 2002 e 2003. Se Martina Trabucchi e Sara Scattolo lavoreranno con le atlete del gruppo Milano-Cortina 2026, i loro coetanei maschi faranno ancora parte della squadra juniores, anche se disputeranno alcuni raduni con il secondo gruppo maschile della squadra Milano-Cortina.
«Sono due situazioni diverse – ha motivato Höllriglperché per quanto riguarda le ragazze, siamo convinti del fatto che adesso debbano fare il passo verso l’alto livello per crescere ancora. Martina aveva già fatto un anno in Squadra B due anni fa, mentre Sara sono già diverse stagioni in cui è su un livello molto alto. Per entrambe è importante fare uno step verso l’alto.  
Per quanto riguarda i maschi, abbiamo visto un grande miglioramento da parte loro nella passata stagione, ma crediamo che
abbiano ancora bisogno di un momento prima di fare quel salto, che debbano maturare ancora un po’ nonostante la bella stagione. Vogliamo anche che abbiano subito un confronto con gli altri, così in tre occasioni si staccheranno dalla squadra junior e andranno, insieme a un allenatore della loro squadra, ad allenarsi con il secondo gruppo maschile, anche per cercare degli stimoli forti».

Restando nel panorama giovanile, si è deciso anche di ricreare il gruppo Atleti di Interesse Nazionale, composto da 2005, 2006 e 2007.
«Lo abbiamo fatto per mettere un po’ più di continuità tra sci club, comitato e squadra nazionale. Alla fine nella squadra juniores abbiamo inserito una sola atleta più giovane rispetto alle altre, per il resto sono tutti della categoria junior.
Creando questo gruppo AIN, abbiamo l’obiettivo di far vedere loro come lavora la squadra nazionale, perché sono tutti atleti che sono nella sua anticamera. In tre occasioni durante la preparazione, questi atleti si alleneranno insieme alla squadra juniores, seguiti dai loro allenatori del comitato, così, se in futuro qualcuno di loro dovesse fare il salto, già conoscerebbe l’ambiente e il modo di lavorare».

Un chiaro segnale che l’attenzione non è rivolta soltanto a Milano-Cortina 2026, ma va oltre: «È chiaro che si guardi anche oltre, non è che dopo febbraio 2026 finisce il mondo. Vogliamo preparare al meglio l’appuntamento casalingo del 2026, ma abbiamo anche l’obbligo di fare lo stesso con il nostro futuro, altrimenti si rischia di cadere in un buco generazione dal quale si fa fatica ad uscire».
In squadra è presente anche Lukas Hofer, ma il suo futuro non è stato ancora stabilito. «Luki fa parte della squadra nazionale – ha chiarito Höllriglma ancora non può allenarsi a pieno regime. Noi lo aspettiamo e dopo faremo tutto il possibile per rimetterlo nella miglior condizione possibile. Allora, quando potrà allenarsi al meglio decideremo come andare avanti. Ci sono varie opzioni sul tavolo, ma ogni scelta verrà fatta al tempo giusto, per ora pensiamo una settimana alla volta. L’importante è che guarisca al meglio».

Il progetto, partito un anno fa, ha subito portato risultati molto positivi, visti i vari successi di Wierer e Vittozzi in Coppa del Mondo, il salto di qualità di Tommaso Giacomel e le medaglie ai Mondiali di Oberhof, in particolare l’oro nella staffetta femminile con le due big azzurre insieme a Comola e Auchentaller. Klaus Höllrigl vuole però che si mantenga la guardia alta.
«Sinceramente mi aspetto qualche difficoltà in più nella prossima stagione – ci ha sorpreso il dt azzurro – perché quando ci sono tanti cambiamenti ed è tutto nuovo, tutti sono concentrati al cento per cento. Ci siamo tolti delle belle soddisfazioni nell’inverno passato, ma ora è importantissimo lavorare come abbiamo fatto nella stagione precedente senza mollare nulla o rilassarci, ma mettendo sul campo tutta la concentrazione necessaria, il giusto approccio e la grinta dello scorso anno. Non un millimetro in meno, perché sono convinto sia l’anno più difficile».
Insomma bisosgna tenere alta l’attenzione e non credere di essere già arrivati. Si deve continuare a battersi, allenamento dopo allenamento e gara dopo gara.

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