James Clugnet, fondista britannico rappresentante degli atleti di sci di fondo di Coppa del Mondo, ha presentato alla FIS in occasione del meeting di Dubrovnik la proposta, giunta da parte di alcuni sciatori, di consentire l’ingresso di squadre private nella competizione.
Uno scenario che rappresenterebbe una rivoluzione epocale in questa disciplina, com’è facilmente intuibile, e che Clugnet ha commentato in questi termini ai microfoni di "Dagbladet": "Si tratta di un suggerimento arrivato da alcuni atleti. Sono d’accordo sul fatto che lo sci di fondo abbia visto giorni migliori. Qualcosa deve cambiare. Quella odierna è una nuova generazione, che non ha le stesse abitudini televisive di prima. Non voglio dire che quella dei team privati sia per forza la strada da percorrere, ma voglio che si arrivi a discuterne: ne vale la pena".
Uno scenario che rappresenterebbe una rivoluzione epocale in questa disciplina, com’è facilmente intuibile, e che Clugnet ha commentato in questi termini ai microfoni di "Dagbladet": "Si tratta di un suggerimento arrivato da alcuni atleti. Sono d’accordo sul fatto che lo sci di fondo abbia visto giorni migliori. Qualcosa deve cambiare. Quella odierna è una nuova generazione, che non ha le stesse abitudini televisive di prima. Non voglio dire che quella dei team privati sia per forza la strada da percorrere, ma voglio che si arrivi a discuterne: ne vale la pena".
Clugnet ha poi evidenziato che, quando ha illustrato l’idea a Dubrovnik, "ho notato che alcuni rappresentanti delle federazioni nazionali sorridevano. È chiaro che non vogliono tirarsi la zappa sui piedi da soli".
D’altra parte, in un’intervista rilasciata proprio a "Fondo Italia" nel 2021, persino il fondista attualmente più celebre di Norvegia, Johannes Høsflot Klæbo, aveva di fatto aperto all’introduzione dei team privati nel circuito di Coppa del Mondo, "mischiando" anche le nazionalità dei loro componenti e andando così oltre l’attuale suddivisione per Paesi.
D’altra parte, in un’intervista rilasciata proprio a "Fondo Italia" nel 2021, persino il fondista attualmente più celebre di Norvegia, Johannes Høsflot Klæbo, aveva di fatto aperto all’introduzione dei team privati nel circuito di Coppa del Mondo, "mischiando" anche le nazionalità dei loro componenti e andando così oltre l’attuale suddivisione per Paesi.
Michal Lamplot, direttore di gara FIS, ha commentato in questi termini su "VG" la proposta degli atleti di cui si è fatto portavoce James Clugnet: "È difficile per me prendere una posizione. Le proposte devono partire dalle federazioni nazionali. Abbiamo avuto molte discussioni informali durante l’anno, ma non ci sono state proposte ufficiali per squadre private; tuttavia, se ne è parlato. Se dovesse diventare un argomento serio, dovremmo capire se sia qualcosa di positivo per lo sci di fondo in generale".
Lamplot ha quindi precisato di voler scongiurare il rischio di una Coppa del Mondo "scandinavocentrica": "Il circuito Ski Classics è la cosa più vicina a cui possiamo confrontare un’eventuale Coppa del Mondo con team privati. Lì c’è un’estrema preponderanza di atleti scandinavi e soprattutto norvegesi. Il compito della FIS è invece quello di promuovere lo sci di fondo su larga scala".
Lamplot ha quindi precisato di voler scongiurare il rischio di una Coppa del Mondo "scandinavocentrica": "Il circuito Ski Classics è la cosa più vicina a cui possiamo confrontare un’eventuale Coppa del Mondo con team privati. Lì c’è un’estrema preponderanza di atleti scandinavi e soprattutto norvegesi. Il compito della FIS è invece quello di promuovere lo sci di fondo su larga scala".