Astrid Jacobsen, fondista e leader del Comitato degli atleti norvegesi, ha annunciato ufficialmente attraverso le colonne di "VG" di non avere intenzione di ricandidarsi al comando del suddetto sodalizio per "mancanza di tempo", ma anche per via delle polemiche attorno alla sua figura, emerse a seguito del "Russia-gate", ovvero all’apertura al ritorno degli sportivi russi e bielorussi nelle gare internazionali formulata dalla stessa Jacobsen a nome di tutti i suoi "colleghi" norvegesi, senza tuttavia prima interpellarli.
Infatti, durante un incontro con il CIO, del quale è membro dal 2021, la donna disse: "A nostro avviso, la non discriminazione è inevitabile. La nostra missione è continuare a essere una forza unificante e questo dovrebbe rimanere il nostro obiettivo. Questo significa che nessun atleta dovrebbe essere escluso sulla base del proprio passaporto".
Non è mancata la replica furibonda nei giorni successivi di alcuni rappresentanti sportivi della Norvegia, che hanno accusato Jacobsen di fare "disinformazione" e di avere "violato la nostra fiducia".
Ai colleghi di "VG", la fondista ha tuttavia motivato la sua decisione come segue: "Devo contribuire a più organismi. Ho cercato di partecipare a tutte le riunioni del consiglio sportivo, ma ce ne sono state sempre di più. Tutto il tempo libero e le vacanze sono state assorbite da questo. Candidarmi per la rielezione per il prossimo quadriennio sarebbe un pessimo punto di partenza per il mio privato".
Infatti, durante un incontro con il CIO, del quale è membro dal 2021, la donna disse: "A nostro avviso, la non discriminazione è inevitabile. La nostra missione è continuare a essere una forza unificante e questo dovrebbe rimanere il nostro obiettivo. Questo significa che nessun atleta dovrebbe essere escluso sulla base del proprio passaporto".
Non è mancata la replica furibonda nei giorni successivi di alcuni rappresentanti sportivi della Norvegia, che hanno accusato Jacobsen di fare "disinformazione" e di avere "violato la nostra fiducia".
Ai colleghi di "VG", la fondista ha tuttavia motivato la sua decisione come segue: "Devo contribuire a più organismi. Ho cercato di partecipare a tutte le riunioni del consiglio sportivo, ma ce ne sono state sempre di più. Tutto il tempo libero e le vacanze sono state assorbite da questo. Candidarmi per la rielezione per il prossimo quadriennio sarebbe un pessimo punto di partenza per il mio privato".
A quanti hanno contestato ad Astrid Jacobsen il doppio ruolo nel CIO e nel Comitato degli atleti norvegesi, quest’ultima ha replicato: "Il CIO, con la mano sul cuore, si è detto molto interessato alle nostre tematiche ed è stato aperto alla condivisione di conoscenze e informazioni. È sempre stato un vantaggio quel ruolo per me".
Per poi concludere: "Ho investito molto nel Comitato degli atleti norvegesi e oggi è diventato un organismo grande e importante. Ciò significa che genera sempre più lavoro da svolgere, visto che non gode di alcun supporto amministrativo. Abbiamo una segretaria, ma tutto il resto deve essere fatto dal leader e dai membri". Chi raccoglierà il gravoso testimone?