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Yevhen Marusiak, l’uomo che ha ridato orgoglio al salto con gli sci ucraino: “Dopo ogni gara mi fermavano media chiedendomi della guerra, a fine stagione ero molto stanco”

In Ucraina sta rendendo sempre più popolare il salto con gli sci, tanto che alcuni giornalisti ucraini ci avevano anche chiesto di aiutarli durante il Mondiale di Planica, mandandoci delle domande in lingua ucraina via messaggio per poi farle leggere all’atleta e registrare con un vocale la sua risposta. Proprio in Slovenia, Yevhen Marusiak, saltatore classe 2000 ha ottenuto risultati di alto livello, riuscendo a superare sempre il taglio della qualificazione ed entrando nella seconda serie sia sul normal che sul large hill.
Due ottimi piazzamenti, con un 17° posto sul trampolino piccolo e un 27° su quello grande, a confermare una stagione per lui altamente positiva, avendo in precedenza anche riportato l’Ucraina nella zona punti della Coppa del Mondo di salto dopo ben tredici anni.

Ai colleghi polacchi di Sportswinter, Marusiak ha rilasciato una bella intervista nella quale ha affrontato diversi temi, partendo dallo sport e dagli ottimi risultati della sua stagione: «È stata una lunga attesa – ha affermato il saltatore ucraino – per tredici anni nessun rappresentante dell’Ucraina aveva ottenuto punti in Coppa del Mondo. È stata un’esperienza fantastica per me e il mio team. I buoni risultati sui trampolini di volo? In realtà ai Campionati Mondiali di Planica ho anche effettuato buoni salti sul piccolo. Tutte le prove di questa stagione sono state positive per me».

Al saltatore ucraino è stato subito chiesto qual è la sua opinione su un possibile ritorno alle competizioni degli atleti russi e bielorussi: «Penso che questi atleti vogliano la guerra – ha affermato deciso Marusiak – si sono identificati con Putin. Non credo che possano avere un posto nella Coppa del Mondo in cui gli atleti vogliono la pace nel mondo. Penso che sarebbe malvagio farli tornare. Non salteremo se gli atleti della Bielorussia e della Russia torneranno a gareggiare. Granerud ha detto che in caso di loro ritorno la Norvegia dovrebbe prendere in considerazione il boicottaggio? Siamo come una grande famiglia. Tutti i saltatori capiscono cosa sta succedendo in Ucraina, tengono le dita incrociate per noi e non vogliono che tutto questo accada».

La miglior stagione nella carriera del giovane saltatore ucraino ha coinciso proprio con un anno da incubo per il suo paese, martoriato dalla guerra. «All’inizio è stato molto difficile – ha affermato Marusiaktutto il tempo arrivano nuove informazioni su razzi e persone che muoiono. Ogni giorno, dopo l’allenamento o la gara, torni e ci sono notizie di bambini che hanno perso la vita. Conosco anche molte persone i cui figli e figlie sono morti in guerra. I loro genitori piangono per loro ed è difficile per me guardare tutto questo. Anche se sei lontano non è semplice avere la mente fredda come ha bisogno un atleta. Durante i Mondiali ho cercato di concentrarmi su quello che dovevo fare e poi fare altre cose».

Concentrarsi esclusivamente sullo sport è stato però impossibile per Marusiak, perché anche nei giorni in cui ha ottenuto i suoi migliori risultati, sono sempre stati inevitabili le domande dei media sulla guerra nel suo paese: «C’era sempre una domanda sulla guerra. Quando sono tornato dalle gare, ero molto stanco. Non sono stato molto a casa in questa stagione. Ero in viaggio tutto il tempo. Per me le interviste ei media non sono una questione semplice. Non sono abituato».
L’atleta ha quindi affermato di vivere in una zona abbastanza sicura: «Qui sono al sicuro. Certo, si potrebbero sentire alcuni razzi, ma generalmente è tranquillo».
Marusiak è contento del fatto che nel suo paese stiano iniziando a seguire il salto con gli sci grazie ai suoi risultati: «Ora nel nostro paese, l’nteresse per il salto con gli sci è aumentato. I tifosi guardano le gare e tengono le dita incrociate per noi. Non ho ancora uno sponsor. Ma c’è una possibilità che arrivi. Ho bisogno di più tempo».

Il saltatore ucraino è felice di quanto sta facendo: «Il Mondiale di Planica è stato fantastico. Mi sento di aver fatto molta strada per arrivare qui. Questa avventura va avanti da dieci anni. Penso che la prossima stagione sarà ancora migliore. Sento di essere in ottima forma. Il mio programma? A maggio dovremmo andare venti giorni in Slovenia. Nel Gran Prix estivo dovrei prendere parte alle tappe di Klingenthal, Courchevel e quella in Polonia, ma dovrei anche essere al via dei Giochi Europei Estivi di Zakopane. Il mio sogno? Raggiungere almeno il livello della top trenta nella generale di Coppa del Mondo. Per me sarebbe fantastico». Ed è quello che gli auguriamo, insieme al sogno più grande, quello di tornare a vivere in un paese senza invasori.

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