Lou Jeanmonnot è stata una delle sorprese della stagione 2022-23 di biathlon. Alla sua prima stagione completa nel massimo circuito, la classe 1998 ha decisamente convinto, andando a podio nella pursuit di Ruhpolding e nella mass start di Östersund, passando per le vittorie in staffetta ad Anterselva, Hochfilzen e Nove Mesto e per gli ottimi piazzamenti nei Mondiali di Planica (settima nella individual e sesta nella pursuit). Eppure, la biatleta transalpina vuole già compiere il passo successivo: la dimensione da top-10 più o meno stabile non le basta più.
«È stata una stagione molto buona, al di là delle mie aspettative. Questo inverno è andato così bene che l’anno prossimo dovrò essere esigente, perché le stagioni in cui tutto va bene non capitano spesso», queste le sue parole a Nordic Magazine. «Ho fatto parte delle staffette che hanno vinto e ho sempre avuto la prima frazione: è bello, ma non voglio essere assegnata a questa posizione per tutta la mia carriera, voglio provare qualcos’altro. Sono felice di essere riuscita a resistere per tutto l’inverno. Una stagione di Coppa del Mondo completa è lunga, non l’avevo mai fatta prima ed era un po’ spaventoso. Alla fine è andata bene, anche se ho finito abbastanza stanca».
Il punto in cui migliorare di più? Jeanmonnot ha le idee chiare: «Il poligono. È lì che perdo più tempo. C’è anche il tempo di sci, che è ben lontano dalla perfezione, ma devo migliorare il mio tiro in generale, quest’anno sono scesa sotto la soglia del 90% e so di poter fare meglio». Quest’anno Jeanmonnot ha sparato con il 92% a terra e l’86% in piedi, ottenendo grandi miglioramenti nel passo, dove si è avvicinata a +3.2" a km dalla migliore, mentre solo 12 mesi fa era a +13.7".
«È stata una stagione molto buona, al di là delle mie aspettative. Questo inverno è andato così bene che l’anno prossimo dovrò essere esigente, perché le stagioni in cui tutto va bene non capitano spesso», queste le sue parole a Nordic Magazine. «Ho fatto parte delle staffette che hanno vinto e ho sempre avuto la prima frazione: è bello, ma non voglio essere assegnata a questa posizione per tutta la mia carriera, voglio provare qualcos’altro. Sono felice di essere riuscita a resistere per tutto l’inverno. Una stagione di Coppa del Mondo completa è lunga, non l’avevo mai fatta prima ed era un po’ spaventoso. Alla fine è andata bene, anche se ho finito abbastanza stanca».
Il punto in cui migliorare di più? Jeanmonnot ha le idee chiare: «Il poligono. È lì che perdo più tempo. C’è anche il tempo di sci, che è ben lontano dalla perfezione, ma devo migliorare il mio tiro in generale, quest’anno sono scesa sotto la soglia del 90% e so di poter fare meglio». Quest’anno Jeanmonnot ha sparato con il 92% a terra e l’86% in piedi, ottenendo grandi miglioramenti nel passo, dove si è avvicinata a +3.2" a km dalla migliore, mentre solo 12 mesi fa era a +13.7".