Una lunga intervista nella quale ha parlato tanto di sé stessa, aprendosi su sogni e paure, parlando della propria vita privata e di tanto altro. Elena Välbe si è aperta come raramente aveva fatto in precedenza, in una interessante conversazione avuta con il sito Championat.
Nel corso dell’intervista, però, l’ex campionessa russa, oggi presidente della Federazione Russa di sci di fondo, ha fatto anche alcune dichiarazioni che ovviamente stanno già facendo discutere in occidente. Välbe, infatti, ha parlato anche di Putin, non nascondendo la propria ammirazione per il leader russo, pur sapendo che ciò non sarà ben accetto nel resto del mondo: «Penso che le persone che mi conoscono anche sui media, per non parlare delle mie conoscenza personale, difficilmente dubitino che io sia un patriota. Amo molto il mio paese – ha affermato Välbe – e queste non sono solo parole, ma fatti. Fin dalle prime elezioni ho votato per Vladimir Putin, durante la prima campagna elettorale sono stata tra i suoi confidenti e non me ne sono mai pentito. Non ho mai dubitato di quest’uomo. Probabilmente ama la Russia cento volte di più e fa tutto ciò che è in suo potere per noi. Non ritengo necessario nascondere ora la mia posizione».
Successivamente Välbe ha anche parlato delle Olimpiadi del 2026, ammettendo che se fosse un’atleta, lei si rifiuterebbe di gareggiare sotto la bandiera neutrale: «Bisognerebbe avere ben chiaro assolutamente chiaro il motivo per cui la bandiera e l’inno ti vengono tolti. Quello per cui abbiamo passato le ultime Olimpiadi senza simboli nazionali, anche se è ingiusto nei nostri confronti, lo sappiamo. Ora è una storia completamente diversa, molto profonda.
Non so se i leader del nostro sport, il Comitato olimpico russo o il presidente del nostro paese saranno d’accordo con la mia opinione, ma vivo in un paese libero e ho il diritto di esprimerla: se ora andassimo alle Olimpiadi sotto una bandiera neutrale, provocheremmo un certo odio, escalation e risentimento da parte dei nostri tifosi. Ciò porterebbe a una divisione nella società. Centinaia di migliaia di famiglie ora hanno parenti nell’Esercito. Non importa quanti anni abbiano questi uomini: 23, 35 o 50. Giacciono in prima linea e rischiano la vita ogni giorno affinché noi possiamo vivere in pace, perché la nostra bandiera continui a sventolare con orgoglio sopra le nostre teste. E le cose stanno andando bene, giusto? Mangiamo bene, viviamo in buoni hotel, gareggiamo nelle competizioni. Per me un atleta è sacro, questo è assolutamente chiaro. Ma in questa situazione, non dirò a nessuno dei miei atleti: "Nonostante tutto, anche sotto bandiera bianca devi andare alle Olimpiadi"».
Välbe ha aggiunto: «Se adesso fossi un atleta, fossi andata in Corea senza bandiera e senza inno, in Cina sotto la bandiera del Comitato Olimpico Russo, e ora mi proponessero di andare alle Olimpiadi sotto la bandiera bianca del CIO, anche se fossi la leader assoluto e fossi certa di poter vincere almeno cinque medaglie d’oro, rifiuterei. Non lo farei perché c’è mio cugino al fronte e sono molto preoccupata per lui, ma semplicemente perché amo molto la mia patria. Non possiamo sempre abbassare la testa».
Elena Välbe: “Fossi atleta non andrei alle Olimpiadi sotto bandiera bianca perché amo la mia patria; Putin? Sempre con lui, è un grande patriota”
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