HOLMENKOLLEN – Si alza dalla piazzola nella nebbia, mentre si infila la mantellina azzurra, lo sguardo incrocia quello di Michela Carrara, valdostana come lei, e scoppia una risata. Samuela Comola ha appena completato il suo azzeramento, sparando praticamente alla cieca, senza vedere i bersagli, seguita da Kähkönen e Cianciana, appostati immediatamente dietro alla piazzola nel tentativo di vedere qualcosa.
Pochi minuti dopo arriva la notizia del rinvio della gara, del tutto inevitabile vista la situazione straordinaria, che soprattutto la campionessa del mondo con la staffetta azzurra, così come la sua collega del CS Esercito e conterranea Michela Carrara, hanno vissuto essendo state tra le ultime a sparare.
«Quando mi sono trovata ad azzerare, tra le ultime, era ormai evidente che non si vedeva nulla – racconta Comola a Fondo Italia – la decisione di rinviare a domani è stata giusta, perché era proprio impossibile vedere i bersagli. Io ho perfino sparato un colpo sul muro durante l’azzeramento (ride, ndr). Era evidente che non si vedeva nulla del bersaglio, nemmeno il contorno».
Secondo la valdostana del CS Esercito il problema non era soltanto al poligono, ma anche in pista: «Dopo che hanno annullato la gara, ne abbiamo comunque approfittato per andare a sciare e fare un po’ di allenamento. Allora ci siamo accorte che la visibilità era molto bassa anche in pista. In discesa praticamente non vedevamo le curve, pur conoscendo bene la pista. Certo, ovviamente dispiace per il rinvio, anche perché avremo una gara in meno non essendoci la pursuit, ma era inevitabile».