HOLMENKOLLEN – Arriva di corsa nel media centre di Holmenkollen, mentre stiamo intervistando Lisa Vittozzi. Come sempre il sorriso non manca dal volto di Dorothea Wierer, quando pochi minuti prima dell’allenamento si mette a parlare con noi. “Ma che caldo fa qui dentro”, commenta appena entrata nel media centre, trovando immediatamente d’accordo la sua compagna di squadra, che aveva appena terminato la sua intervista.
Wierer è tranquilla, non sembra un’atleta che da lì a due giorni si giocherà una coppa di specialità e anche il podio della classifica generale.
Nell’intervista video che potete vedere qui sotto, l’azzurra parla inizialmente dei suoi successi di Östersund, arrivati per lei a sorpresa perché «non ho mai fatto dei buoni finali di stagione».
L’azzurra ha quindi parlato del suo carattere che la porta a essere ancora insicura nonostante le tante vittorie, un’ammissione che la settimana scorsa aveva quasi sconvolto i media norvegesi: «È il mio carattere, ho sempre avuto questa insicurezza, che magari è solo una forma di difesa. I miei allenatori di oggi e di ieri possono confermare, sono sempre piena di dubbi, non mi sento mai abbastanza brava. Non sono mai stata nemmeno l’atleta che all’arrivo esulta in maniera esagerata, sono sempre stata calma. Può essere anche un punto di forza questa insicurezza, magari quando sei troppo sicuro di te e non arriva quello che ti aspetti, prendi una bastonata di quelle pesanti».
La finanziera che vive in Val di Fiemme ha ammesso di essere sorpresa della competitività mostrata quest’anno, soprattutto dopo i problemi estivi, anche se a suo parere bisogna considerare le assenze delle russe e delle bielorusse.
Wierer ha poi commentato i ritiri di Herrmann, Røiseland e Chevalier-Bouchet, parlando anche di sé. «Sono un po’ triste, perché quando sei qui non ci pensi, vai avanti e vedi le stesse persone, è tutto normale. È uno step importante nella vita, la decisione che te la cambia completamente. Ho pensato che anche io adesso sono un po’ vecchiotta. Mi sono però salvata, in quanto mi sono dedicata anche ad altro. Sia chiaro mi sono sempre impegnata al cento per cento nel biathlon, ma ho pure cercato di fare anche qualcosa di diverso, altre esperienze, e questa è forse stata la mia salvezza fino a oggi, ciò che mi ha permesso di non essere colma. Ovviamente sulla mia decisione se continuare o meno inciderà sia questo aspetto che la mia condizione. Soprattutto negli ultimi due anni (a causa del covid, ndr), ho notato che quando ho solo il biathlon le cose non girano, ho bisogno di fare anche altre cose, vedere altri ambienti, avere anche altri progetti».
La finanziera altoatesina ha quindi elogiato il proprio allenatore Fabio Cianciana perché «è uno che lavora tanto e io sono molto esigente come devi essere quando sei un’atleta di alto livello». Infine Wierer ha commentato il ritorno ad alto livello di Lisa Vittozzi: «Lei è sempre stata un talento, ovviamente ha vissuto due anni molto difficili, ma crescere, maturare e vedere le cose con un’altra prospettiva aiuta. A quel punto ti bastano una o due gare positive e sei nuovamente in fiducia. Sono molto contenta, perché negli ultimi mesi abbiamo fatto veramente bene come squadra, anche con i maschi, con Giacomel che giovanissimo ha ottenuto il primo podio individuale».