Quella di giovedì 9 marzo, è stata una giornata memorabile quella per il biathlon italiano, che ha festeggiato la doppietta nell’individuale femminile con Dorothea Wierer prima e Lisa Vittozzi seconda, ma vincitrice della coppa di specialità, e nel pomeriggio anche il bellissimo secondo posto di Tommaso Giacomel, al primo podio in Coppa del Mondo.
Il direttore agonistico Klaus Höllrigl è giustamente orgoglioso quando Fondo Italia lo contatta. Per una volta a casa dove ha seguito le gare, in attesa di raggiungere nuovamente la squadra martedì prossimo quando si recherà a Oslo, il dt azzurro è felice non soltanto perché vede i risultati del lavoro svolto, ma per ciò che crede questo risultato significhi per tutto il biathlon italiano.
«Io penso che giornate come queste siano fonte di energia per tutti coloro che nel nostro paese fanno biathlon – afferma Höllrigl – sia per coloro che lo praticano che per chi ci lavora. Sono giornate che lasciano i brividi che danno ancora più stimoli e voglia a coloro che domani porteranno in bambini in pulmino ad allenarsi. Abbiamo fatto vedere che ci siamo, anche con i e le giovani. Siamo riusciti ad andare a punti con tutti e nove gli atleti che sono partiti. È una di quelle giornate così belle, che ti fanno lavorare in maniera diversa nei giorni successivi. Lo è per tutto il biathlon italiano. Quando ero a Malles o allenavo i bambini, vivere da fuori certe giornate così del biathlon italiano mi motivavano ancora di più, mi davano entusiasmo. Ed è quello che oggi è stato fatto per tutto il biathlon italiano».
La storia si era scritta già nel primo pomeriggio con la vittoria di Dorothea Wierer, autrice di una gara perfetta, davanti a Lisa Vittozzi, vincitrice della coppa di specialità proprio in quella Östersund dove la vinse già quattro anni fa.
«Per quanto riguarda Doro – afferma Klaus Höllrigl – a essere bello non è tanto il fatto che abbia vinto, ma come lo ha fatto. Wierer ha realizzato il miglior tempo nell’ultimo giro, meglio di atlete solitamente velocissime, ha vinto proprio di prepotenza, disputando una gara perfetta. Mi tolgo il cappello davanti a lei.
Per Lisa, invece, non era una situazione facile, si giocava qualcosa di importante e aveva un’avversaria come Hanna Öberg che ultimamente aveva disputato gare di alto livello. Lisa ha però fatto vedere che quando serve c’è, ha portato a casa questa coppetta di specialità proprio a Östersund quattro anni dopo. In un certo senso si può dire che oggi si è chiuso il cerchio».
Nel pomeriggio è poi arrivato il primo podio in carriera da parte di Tommaso Giacomel. «Nessuno meritava questo podio più di Tommy. Quest’anno ha fatto dei passi in avanti enormi, ha avuto l’intelligenza di imparare dagli errori commessi lo scorso anno. Sbagliare si può, capire e non ripetere i propri errori è da uomo intelligente, è ciò che fanno gli atleti che poi vanno in fondo. Il suo passo in avanti è evidente nel bellissimo equilibrio che ha trovato al poligono, si sa che poi qualche gara può andare storta. Per me non è nemmeno un caso che questo risultato lo abbia ottenuto in una individuale, io ho sempre detto che lui è un bel tiratore, ma non deve volere troppo, perché quello può frenare. Se riesce a mantenere il giusto equilibrio è un bel tiratore».
Nonostante non siano arrivati altri quattro zeri oltre a quelli di Wierer e Vittozzi, tutte le donne e gli uomini scesi in pista giovedì per l’Italia sono entrati in zona punti: «La cosa più bella è che oggi anche con degli errori le nostre giovani riescono ugualmente a ottenere un buon risultato. Avere la consapevolezza di potersi anche permettere di sbagliare fa diventare tutto più facile, se sai che puoi commettere un errore diventa tutto più semplice, gli zeri arrivano più facilmente. La cosa bella è che oggi lo stesso è accaduto anche con gli uomini. Elia a punti con due errori, a Didier serviva un risultato così, Brauni ha fatto il miglior risultato in carriera, nonostante un errore, lui che ha nelle corde lo zero. Stesso discorso per Didier, significa che c’è margine. Abbiamo visto di che pasta sono fatti».
Nel chiudere, Höllrigl ha voluto lanciare un messaggio: «Questa è stata una bella giornata, ma dobbiamo partire da qui e non vederla come un traguardo. Insomma questo è un punto di partenza e la conferma che abbiamo una squadra forte e abbiamo fatto un bel lavoro».