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Biathlon

Biathlon – Mondiali Junior: alla Germania la staffetta mista, Italia settima

La Germania vince la medaglia d’oro nella staffetta mista dei Mondiali giovani e juniores (categoria Junior). A Shchuchinsk, in Kazakistan, la selezione tedesca (Johanna Puff, Selina Grotian, Benjamin Menz, Hans Koellner) chiude la prova in 1h 06’19", precedendo la Francia di 25"8 e la Norvegia di 36"8. Clamorosa la rimonta degli scandinavi dopo le prime due frazioni assolutamente deficitarie. L’Italia (Sara Scattolo, Linda Zingerle, Marco Barale, Nicolò Betemps) chiude al settimo posto, con 3’12" di ritardo.
I tedeschi fanno sempre gara di testa insieme a Francia e Svezia, con timide incursioni iniziali di Belgio e Austria, selezioni che fanno perdere ben presto le loro tracce. Subito fluida l’azione di Puff e Grotian: qualche errore al poligono (due ricariche per Puff, il doppio per la compagna) ma tanta velocità sugli sci. Quasi irriverente il confronto tra Grotian e le avversarie (Jeanne Richard e Alva Sköld) sugli sci, ma la francese e la svedese restano aggrappate grazie a precisione e velocità al poligono: con un doppio 5/5 in piedi riescono a mettere pressione a Grotian e a dare il cambio agli uomini rimanendo nel giro di cinque secondi.
La lotta per il podio sembra già una storia scritta, d’altronde il trio di testa deve gestire 40" sulla Slovenia, mentre la Norvegia affonda in prima e seconda frazione sotto gli errori di Maren Bakken e Tuva Aas Stræte (due giri di penalità e nove colpi di ricarica complessivi). L’Italia resta costantemente in top-10: Scattolo è costretta a cinque ricariche e accumula 57”6 di ritardo, Zingerle è timida in approccio al poligono, poi scarica una raffica di cinque colpi tutti a segno, compresa la prima ricarica, e recupera due posizioni, salendo al sesto posto.
Una posizione che l’Italia manterrebbe, se da dietro non arrivasse il treno-Norvegia. Azione furiosa prima di Martin Nevland, che nella sua frazione recupera 50" a chi questa gara andrà a vincerla: Marco Barale prova a contenerlo, ma lo scandinavo è perfetto, mentre il cuneese delle Fiamme Oro usa due ricariche e viene scavalcato. Presto si renderà conto che la Norvegia sarà un problema per quasi tutti, non solo per l’Italia. Hevland tenta infatti la clamorosa rimonta e dopo il secondo poligono è a “soli” 22 secondi dalla top-5 (aveva ereditato un ritardo di 1’23”). All’ultimo passaggio di testimone la Svezia è davanti di 7”3 sulla Francia e di 9”3 sulla Germania all’ultimo passaggio, Italia solida settima a 2’43" mentre la Norvegia è a 12” dal quarto posto: apparentemente il podio è impossibile. 
Apparentemente, già, perché poi Isak Frey prosegue la marcia sulla scia di Nevland. Solo lo sloveno Lovro Planko prova a tenergli testa, mentre nell’ultimo poligono accade l’imponderabile: la Svezia, che ha un piede e mezzo sul podio, butta via vittoria e top-3 con una sessione in piedi disastrosa di Anton Ivarsson (tre giri di penalità) e regala il successo alla Germania. Secondo posto per la Francia, che sembrava aver perso l’argento nell’ultima sessione a terra. Podio insperato per la Norvegia, con Frey che regola nello sprint Planko, mentre la Svezia chiude tristemente al quinto posto, con 2’07" di ritardo. Molto bene Betemps, che grazie all’uso di una sola ricarica e a una frazione in crescendo anche sugli sci stacca la Finlandia e si porta a casa tranquillamente il settimo posto. 

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