PLANICA – «Ho ottenuto l’obiettivo che volevo, ora voglio godermi le distance». Con queste parole Johannes Klæbo aveva commentato l’oro nella sprint dei Mondiali di Planica. E il fuoriclasse norvegese ha mantenuto la promessa, per quanto si possano godere 30 km a tutta birra. Ieri, sul podio, Klæbo è apparso sereno e sincero nell’applaudire Simen Hegstad Krüger, che lo ha battuto nello skiathlon.
Dominante la prestazione di Krüger, capace di dare la sferzata decisiva ai 2/3 di gara, dopo il cambio di materiali. Un cambio che ha vissuto tra l’altro un momento curioso, poiché il norvegese si è trovato gli sci di William Poromaa nella sua postazione (lo svedese li aveva lanciati nel punto sbagliato) e glieli ha dovuti rendere perdendo qualcosina in termini di tempo, ma guadagnando relativamente rispetto a Klæbo, molto lento nel cambio.
Krüger è all’ottava medaglia tra Mondiali e Giochi (staffette comprese), ma non aveva mai ottenuto l’oro in una rassegna iridata. Il norvegese ha commentato così la vittoria di ieri: «È andata bene. Dà un senso di sicurezza quando riesci a tirar fuori ciò in cui sei bravo, senza farsi prendere dal nervosismo. Credo di essere bravo in questi momenti: quando c’è pressione tiro fuori un piccolo extra e non mi scoraggio», ha detto ai connazionali di TV2. «Mi sono detto di fare pressione fin dall’inizio, perché Klæbo non lo batti nello sprint. Se volevo vincere l’oro non potevo averlo dietro. Diventare campione del mondo è qualcosa che ho sognato per tutta la mia carriera. E farlo così, con gran parte della gara da solo, è stato grande».
Dominante la prestazione di Krüger, capace di dare la sferzata decisiva ai 2/3 di gara, dopo il cambio di materiali. Un cambio che ha vissuto tra l’altro un momento curioso, poiché il norvegese si è trovato gli sci di William Poromaa nella sua postazione (lo svedese li aveva lanciati nel punto sbagliato) e glieli ha dovuti rendere perdendo qualcosina in termini di tempo, ma guadagnando relativamente rispetto a Klæbo, molto lento nel cambio.
Krüger è all’ottava medaglia tra Mondiali e Giochi (staffette comprese), ma non aveva mai ottenuto l’oro in una rassegna iridata. Il norvegese ha commentato così la vittoria di ieri: «È andata bene. Dà un senso di sicurezza quando riesci a tirar fuori ciò in cui sei bravo, senza farsi prendere dal nervosismo. Credo di essere bravo in questi momenti: quando c’è pressione tiro fuori un piccolo extra e non mi scoraggio», ha detto ai connazionali di TV2. «Mi sono detto di fare pressione fin dall’inizio, perché Klæbo non lo batti nello sprint. Se volevo vincere l’oro non potevo averlo dietro. Diventare campione del mondo è qualcosa che ho sognato per tutta la mia carriera. E farlo così, con gran parte della gara da solo, è stato grande».