PLANICA – Federico Pellegrino è pronto ad affrontare il settimo Mondiale della sua carriera. Il poliziotto valdostano lo fa reduce da una prima parte di stagione di altissimo livello, nella quale è anche tornato a battere Klæbo, ha conquistato podi distance e si è tolto anche la soddisfazione di vincere in staffetta. Ma soprattutto per l’azzurro è il primo Mondiale da quando è diventato papà di Alexis.
Concentratissimo come sempre, prima della sprint a classico che assegnerà il titolo mondiale, Pellegrino sembra però anche molto tranquillo. «Si, la sto vivendo con grande serenità – ha raccontato a Fondo Italia al termine dell’allenamento mattutino – lo stesso spirito con cui ho affrontato tutta la stagione. Ho voglia di gareggiare e confrontarmi fin dalla sprint di domani. Sono sereno perché non ho niente da perdere ma solo da guadagnare. Cercherò di fare del mio meglio. Ovviamente l’obiettivo continua a essere quello di migliorare il mio precedente personal best in un Mondiale nella sprint a tecnica classica, che risale a otto anni fa a Falun dove arrivai quinto. Un passo alla volta però, si parte dalla qualificazione come sempre».
Rispetto al passato, però, l’obiettivo principale del Mondiale per l’azzurro non è la gara individuale: «Sono arrivato a Planica con l’obiettivo di conquistare una medaglia in un evento a squadre. La team sprint è forse la gara a noi più congeniale, mentre la staffetta ha un tracciato bello duro, molto duro soprattutto per i pattinatori. Sarebbe però bello salire sul podio in quella gara lì. Io ci credo, adesso vediamo come vanno le distance con i compagni di squadra e venerdì prossimo affronteremo questa sfida».
Pellegrino apprezza molto il tracciato della sprint di domani: «È un percorso nervoso, rapido ma anche abbastanza duro. Il modo in cui si comporterà la neve nel corso di tutta la durata della gara impatterà parecchio sulla fatica. Non mi dispiace personalmente, perché in tecnica classica, su tracciati di questo tipo so di poter dire la mia. È veramente una bella sprint».
Ovviamente l’uomo da battere è Klæbo: «Andiamo a vedere le statistiche, guardiamo quante sprint a tecnica classica Klæbo ha perso nella sua vita e capiamo che per forza di cose è il favorito numero uno e come sempre sarà quasi impossibile batterlo. La classifica, però, si saprà solo dopo la gara e sono sicuro che c’è più di un atleta che non parte battuto in partenza, certamente i suoi compagni di squadra e anche i francesi, ma anche qualcun altro».
Infine Pellegrino ha raccontato di come sia stata una preparazione al Mondiale diversa rispetto alle altri, grazie alla presenza di Greta Laurent e del piccolo Alexis nel corso del raduno di Dobbiaco. La famiglia Pellegrino ha anche affittato un appartamento a Tarvisio, dove l’azzurro può recarsi per vedere il piccolo e sua moglie Greta: «È stato molto bello averli durante il raduno, mi hanno dato tanta serenità. A Dobbiaco sono riuscito ad allenarmi bene e fare tutto quello che ci eravamo prefissati, ritagliandoci anche qualche momento di tranquillità solo per noi in famiglia. È stato molto importante lì, ma lo è anche adesso, soprattutto al via del Mondiale, quando ci sono tante altre cose a cui dover pensare, poi arriva il momento in cui stacchi la spina, stai con loro, due sorrisini e bacini, così salti fuori da questo vortice, nel quale dopo Pechino non ci sto più troppo a mio agio. Preferisco trovare una maniera alternativa di gareggiare, così come sto facendo per tutta questa stagione e sembra anche che il fisico risponda bene».